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Nuovi dubbi sul decreto sugli autovelox: il Ministero dei Trasporti lo sospende

Regna il caos sul decreto sugli autovelox, dopo che è intervenuta in una sentenza la Corte di Cassazione nell’aprile dello scorso anno. In una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, su indicazione del vicepremier Matteo Salvini, ha deciso di sospendere lo schema di decreto in fase di trasmissione a Bruxelles. Il motivo è che «sarebbero necessari ulteriori approfondimenti».

Cosa prevede la norma

La norma, nelle sue disposizioni transitorie, infatti, stabilisce che dalla prossima estate tutti i dispositivi approvati dal 13 giugno 2017 in poi saranno da ritenersi automaticamente omologati. Una misura avanzata dal governo per porre fine alla raffica di ricorse contro le multe. Il punto nodale della polemica è proprio nell’articolo 6 del decreto in cui si legge infatti che: «i dispositivi o i sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 13 giugno 2017, essendo conformi alle disposizioni dell’allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d’ufficio».

La risposta di Assoutenti

C’è bisogno di aprire un tavolo tecnico sulla questione autovelox, oltre a prevedere forme di conciliazione tra comuni e cittadini. La pensa così Assoutenti, che parla di un possibile «rischio stangata estiva per gli automobilisti». L’associazione ha chiesto di fare chiarezza sul tema, che si trascina ormai da anni. «Il decreto attuativo sarebbe dovuto entrare in vigore già a luglio, regolamentando un settore, quello degli autovelox, dove oggi regna il caos – hanno dichiarato dall’ente – Il rischio concreto ora è una nuova valanga di multe elevate dagli autovelox nei mesi estivi». Secondo alcuni studi citati dall’associazione è proprio in estate che si concentrerebbero gli autovelox lungo le strade italiane più utilizzate dagli automobilisti. «Apparecchi installati più per fare cassa sulla pelle dei cittadini che per garantire effettivamente la sicurezza stradale», è la stoccata di Assoutenti.

Dubbi sugli alcolock

Continua a far discutere anche il decreto sull’alcolock che, già varato nei giorni scorsi, è stato sottoposto al vaglio dell’Unione europea, che dovrà dare il proprio responso entro il 18 giugno, per quindi renderlo operativo ai primi di luglio. Secondo la norma i conducenti condannati per guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, una volta riottenuta la patente, a seguito del normale periodo di sospensione, potranno tornare alla guida di un veicolo a motore solo previa installazione di un dispositivo alcolock, con l’obiettivo di impedire l’avviamento del motore nel caso di tasso alcolemico superiore a 0. Per Federcarrozzieri, però, il grande rischio, a tal proposito, risiederebbe proprio nella difficoltà di installare il dispositivo sulle vetture più «anziane», che rappresentano ancora il 22% delle auto circolanti.

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