Nuova offensiva di Mosca su Kiev con colpi a bassa quota: missili sulla centrale nucleare

Ieri la Russia ha lanciato un missile da crociera che è volato «criticamente a bassa quota» sulla centrale nucleare dell’Ucraina meridionale nella regione di Mykolayiv.

Lo ha denunciato l’operatore nazionale delle centrali, Energoatom. Le forze russe «ancora non capiscono che anche il più piccolo frammento di un missile che può colpire un alimentatore funzionante può causare una catastrofe nucleare e una perdita di radiazioni», afferma l’ente in una nota. «La Russia ha commesso un altro atto di terrorismo nucleare: alle 5:30 un missile da crociera, simile al missile Calibre, è volato a bassa quota sopra la centrale nucleare dell’Ucraina meridionale. Probabilmente, questo missile è stato lanciato in direzione di Kiev, dove questa mattina si sono sentite esplosioni», ha riferito Energoatom.

Intanto in serata, è arrivata una nuova “minaccia” dal capo del Cremlino: «Consegnare altre armi a Kiev da parte degli occidentali ha l’unico obiettivo di estendere il conflitto il più possibile», ha detto il presidente russo Vladimir Putin. «Se l’Occidente fornirà missili a lungo raggio a Kiev, la Russia ne prenderà atto e colpirà strutture finora risparmiate dalla guerra», ha detto ancora Putin. E in un video della notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di combattimenti nelle strade di Severodonetsk, la città nell’Ucraina orientale dove la situazione rimane critica per le forze di Kiev di fronte ad un massiccio schieramento di truppe russe. «La situazione a Severodonetsk, dove continuano i combattimenti nelle strade, rimane estremamente difficile», ha detto Zelensky deplorando i raid aerei, l’artiglieria ed i costanti lanci di missili. La città rimane al centro dell’offensiva russa nel bacino minerario del Donbass, una regione sotto il controllo parziale dei separatisti filo-russi dal 2014, che Mosca punta a conquistare in pieno.

Secondo il ministero della Difesa russo, le forze ucraine si stanno ritirando da Severodonetsk e nei combattimenti hanno perso in alcune unità fino al 90% dei loro militari. Kiev, intanto, afferma di combattere per riconquistarla. Le truppe russe «sono riuscite a entrare nella città e controllarne una buona parte, dividendola in due – ha commentato il sindaco, Olexandre Striouk -. Ma i nostri soldati sono riusciti a riposizionarsi, a costruire una linea di difesa. Attualmente stiamo facendo tutto il necessario per ripristinare il pieno controllo della città».

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