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Giorgia Meloni a Parigi, no alle forze militari a Kiev: avanti con la proposta italiana

Sull’invio di truppe italiane sul fronte ucraino la Meloni non transige, ribadendo la sua posizione anche a Parigi durante il vertice dei volenterosi. Seppur non direttamente con sue dichiarazioni ufficiali, la voce della presidente del Consiglio è emersa tra le righe della nota di Palazzo Chigi, rilasciata a termine delle tre ore di colloquio all’Eliseo.…
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Sull’invio di truppe italiane sul fronte ucraino la Meloni non transige, ribadendo la sua posizione anche a Parigi durante il vertice dei volenterosi. Seppur non direttamente con sue dichiarazioni ufficiali, la voce della presidente del Consiglio è emersa tra le righe della nota di Palazzo Chigi, rilasciata a termine delle tre ore di colloquio all’Eliseo.

«L’incontro ha permesso di ribadire l’impegno dei partner europei e occidentali per una pace giusta e duratura, che necessita del continuo sostegno all’Ucraina e di garanzie di sicurezza solide e credibili da ritrovare nel contesto euroatlantico» e poi sulle truppe: «Non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno».

Lavorare con gli Usa

Per la presidente del Consiglio, durante i prossimi incontri per dibattere sul futuro dell’Ucraina, sarebbe necessaria la partecipazione degli Stati Uniti. «Il Presidente Meloni ha sottolineato l’importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina – è scritto nella nota – Auspicando il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento».

In merito all’accordo di cessate il fuoco parziale più o meno concordato tra Ucraina e Russia invece la presidente del Consiglio ha proposto di estenderlo anche alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con lo scopo ultimo di raggiungere una tregua totale.

L’estensione dell’articolo 5

L’unica soluzione, come già anticipato durante il Consiglio dei Ministri preliminare al vertice dei volenterosi, sarebbe quella di estendere l’articolo 5 del Trattato Nato, per consentire quindi la sicurrezza dell’Ucraina, anche senza l’adesione concreta di Kiev all’Alleanza Atlantica. Sull’ipotesi italiana, hanno fatto sapere da Palazzo Chigi, il presidente francese Emmanuel Macron, ha colto l’opportunità per un approfondimento tecnico.

Concordi sulle sanzioni

In merito alla decisione di non sospendere le sanzioni alla Federazione russa è intervenuto il vicepremier Antonio Tajani. «Visto che sui negoziati non è chiara la risposta dei russi, si mantengono le sanzioni alla Russia». Tajani è poi tornato sulla proposta italiana di estendere l’articolo 5 della Nato a Kiev. «Si sta studiando questo, si è deciso di fare tre gruppi di lavoro per approfondire alcune questioni, una di queste è proprio l’articolo 5, poi per la parte militare, e quindi poi vedere la situazione sul campo e le sanzioni».

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