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Niente più passaporti: la carta di identità valida per i viaggi extra Ue

Il Consiglio dei ministri, nella seduta di venerdì 28 marzo, ha adottato il "pacchetto cittadinanza" con l’obiettivo di “modernizzare” l'erogazione di servizi come legalizzazioni, anagrafe, passaporti e carte d'identità valide per l'espatrio. Una novità che non riguarda solo chi vive in Italia, ma anche gli italiani residenti all’estero che non dovranno poi rinnovare il proprio…

Il Consiglio dei ministri, nella seduta di venerdì 28 marzo, ha adottato il “pacchetto cittadinanza” con l’obiettivo di “modernizzare” l’erogazione di servizi come legalizzazioni, anagrafe, passaporti e carte d’identità valide per l’espatrio. Una novità che non riguarda solo chi vive in Italia, ma anche gli italiani residenti all’estero che non dovranno poi rinnovare il proprio passaporto una volta scaduto. Meno burocrazia e code per ottenere i documenti negli uffici di riferimento, ma procedure guidate da iniziare già da casa grazie all’utilizzo delle Carta di identità elettronica che, dopo aver assorbito le funzionalità della tessera sanitaria del Ssn (Servizio Sanitario Nazionale), concentrerà anche la capacità dei cittadini italiani di potersi accreditare per i viaggi all’estero. Come si legge in una nota della Farnesina, le modifiche alla legge sui passaporti sono di carattere formale o sono piccoli aggiustamenti anche per rendere la legge n. 1185 del 1967 aggiornata e coerente con standard internazionali in uso negli ultimi anni.

Le novità

Si abrogano formalmente le norme che prevedevano la possibilità di prorogare la durata del passaporto senza cambiare il libretto. Queste norme non sono piu’ applicate da anni, perchè i passaporti devono essere leggibili dalle macchine a lettura ottica negli aeroporti e quindi la scadenza iniziale non può essere modificata da un timbro in un’altra pagina. Quindi si conferma che i passaporti, che già oggi vengono rilasciati con durata dieci anni e non più cinque anni rinnovabili, continueranno ad avere durata di dieci anni non rinnovabile. Altri esempi di modifiche formali: si abrogano le norme sul “passaporto collettivo ” (che negli standard internazionali non è più accettato. Si adeguano all’euro le sanzioni che sono ancora indicate in lire.

Per i residenti all’estero

Ci sono altre modifiche minori per i cittadini all’estero. Ad esempio si autorizzano i consolati ad emettere dichiarazioni di viaggio per i minori nei casi in cui i Paesi esteri dove i minori debbano viaggiare richiedano questo tipo di atti. Oppure, si impone a chi smarrisce o subisce il furto del passaporto all’estero di fare denuncia anche alle autorità di polizia del Paese dove si trovano, per evitare abusi e consentire che ci sia segnalazione del furto anche nei sistemi dello Stato estero dove avviene il furto. Sono quindi aggiustamenti che in realtà riflettono delle prassi già in uso.

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