Disco verde da parte della Bce all’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca. L’operazione, se tutto filerà liscio, potrà partire agli inizi di luglio. Come ha anticipato Reuters, il consiglio di vigilanza della Banca centrale europea ha dato l’ok e ora spetta al consiglio direttivo ratificare la decisione. Trattandosi di una procedura scritta non serve che l’organo si riunisca ed è sufficiente una “non obiezione” per il via libera definitivo di Francoforte. Si attende che una comunicazione venga inviata dalla Bce a Siena entro oggi.
L’iter
Da quel momento, la Consob avrà 5 giorni di tempo per approvare il prospetto dell’ops. Nel frattempo sulla strada per il calcio di inizio all’offerta è in agenda venerdì la presentazione dei target aggiornati al 2028 di Mediobanca per dare una base di confronto con gli obiettivi già annunciati per Mps dall’ad Luigi Lovaglio. Si tratta di un tentativo dell’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel per convincere i suoi azionisti a non aderire all’offerta del Monte di Paschi. Sullo sfondo resta l’incognita legata alle indagini della Procura di Milano, a seguito di uno dei tanti esposti fatti da Mediobanca anche a Consob, Bce e Direzione generale della concorrenza della Ue, sull’Accelerated book building (Abb) con cui Banca Akros ha collocato per conto del Ministero dell’economia e delle finanze il 15% di Mps, acquisito dalla Delfin dei Del Vecchio, dal gruppo Caltagirone, oltre che da Banco Bpm e dalla sua controllata Anima. Banca Akros, la banca d’investimento del gruppo guidato da Giuseppe Castagna, è intanto intervenuta per contestare un articolo del Financial Times. Secondo il quotidiano è finita sotto la lente della Dg Comp – dopo un esposto presentato da Mediobanca, come riportato nei giorni scorsi da un quotidiano – la procedura di collocamento accelerato, nella quale UniCredit avrebbe piazzato un ordine di acquisto del 10% delle azioni: si tratta di un importo significativo che normalmente comporterebbe il pagamento di un premio. L’articolo riporta anche il virgolettato un funzionario del Ministero dell’ Economia che nega qualsiasi irregolarità nel processo di bookbuilding, che ha seguito «uno standard di mercato».
La posizione di Akros
Ribadisce la correttezza e la trasparenza dell’operazione anche Akros: «tutti gli ordini sono stati raccolti, registrati ed elaborati allo stesso modo e nessun ordine di acquisto correttamente inoltrato è stato ignorato. Questo vale per tutte le centinaia di investitori istituzionali che sono stati invitati e hanno partecipato all’Abb; nessun grande investitore è stato escluso dalla procedura di offerta, come riportato nell’articolo, tra cui UniCredit, il fondo petrolifero norvegese e BlackRock». Per Akros «UniCredit non ha impartito alcun ordine di acquisizione nell’ambito della procedura Abb». L’affermazione sembra contrastare in parte con quanto dichiarato in una recente in una intervista dal ceo di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel. «Abbiamo provato a partecipare ma non ci siamo riusciti. A Consob abbiamo segnalato i fatti, peraltro già noti – ossia che Anima ha acquistato una partecipazione in Mps mentre era sotto offerta da parte di Banco Bpm (e quindi sotto passivity rule) e che Banco Bpm ha acquistato una partecipazione in Mps nel corso del collocamento gestito dalla sua controllata Banca Akros», aveva detto il banchiere. La verità probabilmente sta nel fatto che Piazza Gae Aulenti, come avvenuto in altre operazioni simili e come avviene di solito, avrebbe provato ad aggiudicarsi le azioni di Mps senza spendere il proprio nome bensì utilizzando come broker una primaria banca d’affari.