Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) cede il 15% di Monte dei Paschi di Siena, collocamento che pone le basi per la nascita del terzo polo bancario italiano. Mps entra così agli scambi in Borsa e avanza del 10% a 6,07 euro ad azione.
Alla vendita delle azioni partecipano Banco Bpm e Anima che si assicurano un ruolo di primo piano nell’azionariato di Siena, con una quota aggregata pari al 9% del capitale. A loro si aggiunge, con il 3,5% anche il gruppo Caltagirone, azionista sia della banca che dell’asset manager.
Alla chiusura del mercato il Tesoro fa sapere di aver avviato il collocamento di 88,2 milioni di azioni del Monte, pari a una quota di circa il 7% del capitale. Poco più tardi il collocamento si chiude con la vendita del 15% del capitale per effetto, fa sapere il Mef, di una domanda «pari a oltre il doppio dell’ammontare iniziale».
Il saldo dei tre collocamenti effettuati, sale a di 2,7 miliardi e in portafoglio resta ancora una quota dell’11,7% che in Borsa vale circa 800 milioni.
Ma la vera sorpresa arriva quando si scopre che ad acquistare sono state Banco Bpm e Anima, l’asset manager di cui il gruppo guidato da Giuseppe Castagna è primo azionista con il 22% del capitale e su cui ha lanciato un’Opa per salire al 100%. Castagna compra il 5% per circa 530 milioni di euro, Anima, che ha già in portafoglio l’1% di Mps, il 3% per 219 milioni. Insieme fa il 9% del capitale, che fanno del polo Banco-Anima il secondo azionista di Mps dopo il Tesoro.
Come se non bastasse nella serata di ieri emerge che anche Francesco Gaetano Caltagirone, azionista sia di Anima con il 3,5% che del Banco con una quota più piccola, ha comprato il 3,5% del Monte.
«Abbiamo portato a termine un’azione importante come avevamo annunciato nelle sedi istituzionali prevedendo la realizzazione di un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l’azionariato di un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato come da sempre dichiarato in questi due anni di governo», ha commentato il ministro Giancarlo Giorgetti. Che incassa un doppio risultato: da un lato rispettando gli impegni con l’Europa per la privatizzazione della banca, dall’altro incamerando risorse preziose per gli interventi di finanza pubblica, dopo essersi visto ripagare con gli interessi gli 1,6 miliardi versati nel 2022.
La cessione arriva in un momento in cui le azioni di Siena viaggiano ai massimi in Borsa, complice anche una trimestrale che ha portato l’utile dei primi nove mesi a sfiorare gli 1,6 miliardi. Hsbc ha avviato la copertura del titolo con giudizio “buy” e target price di 7,2 euro, con un potenziale “upside” del 34%. Banco Bpm stima che il suo investimento «genererà un rendimento annuo del 14% circa sotto forma di dividendi, con un impatto positivo sull’utile per azione pari a circa il 2,5%».