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Missili su Israele, colpito un ufficio Microsoft a Be’er Sheva: cresce la tensione con l’Iran

Resta altissima la tensione tra Israele e Iran. Dopo nuovi raid israeliani su Teheran, le forze iraniane hanno lanciato missili su Be’er Sheva, colpendo anche un ufficio Microsoft: cinque i feriti lievi. La Guida Suprema iraniana Khamenei ha dichiarato che «il nemico sionista viene punito».

L’aviazione israeliana ha risposto colpendo decine di siti militari e industriali legati alla produzione missilistica e nucleare. Cresce l’allarme internazionale: a Ginevra sono previsti colloqui diplomatici tra Iran, Germania, Francia e Regno Unito, mentre Trump prende tempo sull’eventuale coinvolgimento degli USA.

La guerra ha fatto impennare i prezzi energetici: il petrolio è salito a 77 $/barile e il gas europeo a 40 €/MWh. Secondo l’intelligence USA, Teheran non avrebbe ancora deciso di costruire una bomba nucleare, ma resta il timore che un attacco diretto possa cambiare le intenzioni degli iraniani, ormai sempre più soli nella guerra contro gli israeliani, e che con l’intervento americano sembra indebolirsi ulteriormente.

L’“Asse della resistenza” è stato smantellato da attacchi mirati, mentre alleati come Siria e Iraq si allontanano. Cina e Russia esprimono solo condanne verbali. Israele colpisce duramente obiettivi strategici iraniani, mentre Teheran risponde con missili che causano feriti ma pochi danni. Il rischio di escalation preoccupa anche Mosca.

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