In merito alla vicenda della tossinfezione accusata nel 2019 da 41 militari dell’Esercito in seguito a un pasto servito nella mensa della caserma “Dalla Chiesa” di Fossano (Cn), la Corte d’Appello di Torino ha accolto in pieno il ricorso presentato dai legali della società Ladisa S.r.l., che all’epoca gestiva il servizio di refezione nella struttura, pronunciando l’assoluzione con formula piena di tutti gli imputati perché “il fatto non sussiste”.
La vicenda aveva portato, a gennaio 2024, alla condanna dell’ex rappresentante legale e di alcuni collaboratori di Ladisa s.r.l. a due mesi di reclusione, in relazione a presunte violazioni segnalate dal Nucleo Veterinario Area Nord: secondo quest’ultimo e la Procura, la tossinfezione sarebbe stata provocata dalla mancata disinfezione dei coltelli utilizzati per servire il pasto nella caserma. Ora, a distanza di poco più di un anno, i giudici della Corte d’Appello di Torino ribaltano completamente il verdetto di primo grado e smentiscono categoricamente ogni addebito, restituendo piena dignità professionale e reputazionale ai dipendenti coinvolti e alla Ladisa s.r.l. tutta.
Si tratta di un pronunciamento che non solo ristabilisce la verità dei fatti, ma sconfessa apertamente l’impianto accusatorio iniziale, rivelatosi infondato e non sostenuto da riscontri oggettivi. Con questa sentenza, infatti, il Nucleo Veterinario Area Nord – già noto per azioni ispettive frequentemente oggetto di contestazione – risulta ancora una volta soccombente: un dato significativo che non può passare inosservato e che solleva interrogativi sull’effettiva fondatezza delle attività ispettive condotte. In più, viene smentita anche la tesi sostenuta dal tenente colonnello Gianluca Rosati, in servizio proprio presso il Nucleo Veterinario Area Nord, che in un’intervista alla stampa locale aveva parlato di “caso da manuale” di tossinfezione.
«La nostra fiducia nella giustizia non è mai venuta meno – dichiara il rappresentante legale di Ladisa s.r.l. – ma oggi è doveroso sottolineare come questa vicenda abbia causato disagi e pregiudizi a chi ha sempre operato nel rispetto della legge e della qualità del servizio. La piena assoluzione ristabilisce la verità: non c’era alcun reato né errore né dolo». Ladisa S.r.l. conferma la volontà di proseguire con impegno e trasparenza nel proprio lavoro, continuando a garantire i più alti standard di sicurezza, legalità e responsabilità nei servizi di ristorazione collettiva.