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Milano, sgombero a sorpresa del Leoncavallo: lo storico centro sociale chiude dopo 31 anni

Occupato per 31 anni, lo storico centro sociale di Leoncavallo a Milano è stato sgomberato questa mattina in via Watteau. Un massiccio intervento delle forze dell’ordine ha anticipato di quasi tre settimane la data prevista dal tribunale, fissata il 9 settembre. Una decisione, presa dal questore, che ha colto di sorpresa non solo gli attivisti,…
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Occupato per 31 anni, lo storico centro sociale di Leoncavallo a Milano è stato sgomberato questa mattina in via Watteau. Un massiccio intervento delle forze dell’ordine ha anticipato di quasi tre settimane la data prevista dal tribunale, fissata il 9 settembre.

Una decisione, presa dal questore, che ha colto di sorpresa non solo gli attivisti, ma anche l’amministrazione comunale. Anche il sindaco Sala ha dichiarato di non essere stato avvertito, poi ha parlato di «valore storico sociale» che andava tutelato. La struttura «deve continuare ad emettere cultura, chiaramente in un contesto di legalità».

Già sgomberato una prima volta nel 1994 , il Leoncavallo – fondato nel lontano 1975 – negli anni è stato luogo di cultura, politica e aggregazione. Ma anche al centro di una lunga controversia giudiziaria: la Corte d’Appello di Milano aveva recentemente condannato il Viminale a risarcire oltre 3 milioni di euro alla proprietà, la famiglia Cabassi, per il mancato rilascio dello stabile.

La politica

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato di «fine di una lunga stagione di illegalità», mentre Giorgia Meloni ha ribadito la linea del governo: «Nessuna zona franca, la legge va rispettata ovunque». Al contrario, dal mondo associativo e politico di sinistra sono arrivate accuse di «repressione politica» e di «doppiopesismo», citando la mancata azione contro l’occupazione neofascista di CasaPound a Roma. «Ci aspettiamo ora anche lo sgombero immediato di via Napoleone III, dove da anni Casapound occupa un immobile pubblico in pieno centro a Roma», dichiara Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Alleanza Verdi.

In una nota Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha parlato di una «occupazione abusiva che ha determinato una serie di episodi inquietanti e che hanno caratterizzato in maniera negativa la vita della città di Milano, rimasti ben impressi nella memoria della gente onesta. Il ripristino della legalità rappresenta un atto importante».

Un simbolo culturale per molti

Tra delusione e rabbia, gli attivisti del Leoncavallo hanno convocato per oggi pomeriggio un’assemblea pubblica davanti allo stabile sgomberato. Intanto prosegue la raccolta fondi lanciata nei mesi scorsi per garantire la sopravvivenza dell’esperienza. Milano si ritrova così divisa tra chi saluta il ritorno alla legalità e chi teme la perdita di un simbolo culturale e sociale unico nella storia della città.

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