Proseguono le indagini della Procura di Milano sulle presunte irregolarità nella gestione del comitato organizzatore per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato nuovi testimoni, concentrandosi in particolare sui rapporti economici tra la Fondazione e il colosso della consulenza Deloitte (non indagato).
Indagini su fatture e contratti
Secondo quanto emerso, le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, coordinate dai pm Tiziana Siciliano, Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, si stanno concentrando su alcune fatture e sul cosiddetto contratto “Pisa” (Particularised Service Agreement) con Deloitte, del valore di circa 176 milioni di dollari.
Sostituzione di Vetrya e indagini su appalti
Le indagini fanno seguito alla vicenda dell’appalto dei servizi digitali, in cui Deloitte ha sostituito Vetrya, la società che si era aggiudicata l’incarico tra il 2020 e il 2021. In questo filone, sono indagati Luca Tomassini (Vetrya), l’ex ad della Fondazione Vincenzo Novari e l’ex dirigente Massimiliano Zuco, per corruzione tra privati e turbativa d’asta.
Focus su presunte irregolarità e natura della Fondazione
Gli inquirenti stanno inoltre approfondendo le presunte irregolarità nell’appalto del 2020-2021, con l’ipotesi di una gara truccata in cambio di denaro e utilità. Un nodo cruciale dell’inchiesta riguarda la natura giuridica della Fondazione, contesa tra ente pubblico e privato.
Rapporti economici con Deloitte sotto la lente
La Gdf ha segnalato anche rapporti economici tra la Fondazione e diverse società del gruppo Deloitte, per un totale di oltre 74 milioni di euro, oltre a una sponsorizzazione di 7 milioni da parte di Deloitte Italy spa. Gli inquirenti stanno ora verificando la proporzionalità di tali rapporti.