«Ero atterrita, sono stata travolta da un fiume di uomini». Questo è l’inizio di quanto avrebbe raccontato la 20enne di Liegi, Laura Barbier, alla polizia belga e agli investigatori della squadra mobile di Milano che oggi l’hanno sentita attraverso canali di cooperazione giudiziaria nell’inchiesta per violenza sessuale di gruppo sulla notte di Capodanno a Milano.
Alla studentessa è stata mostrata una mappa di Piazza Duomo e ha identificato il punto esatto dove sarebbe stata accerchiata da 30-40 uomini di origine nord africana. Si tratterebbe “dell’imbuto”, riferiscono fonti inquirenti, all’inizio della Galleria Vittorio Emanuele. Dettaglio cruciale per l’acquisizione delle telecamere a riscontro del racconto. Al termine dell’interrogatorio si è tenuta una riunione da remoto fra Eurojust – l’organo di cooperazione giudiziaria nella Ue – la pm di Milano titolare del fascicolo, Alessia Menegazzo.
Gli investigatori della squadra mobile di Milano lavorano alla realizzazione di un album fotografico sui presunti molestatori di piazza Duomo che avrebbero accerchiato e palpeggiato più ragazze la sera di Capodanno. L’album sarà poi mostrato a testimoni oculari e presunte vittime degli abusi sessuali per i riconoscimenti fotografici. Da quanto si apprende, la tesi investigativa è che molti dei soggetti che avrebbero palpeggiato la 20enne belga di Liegi che ha denunciato, avrebbe anche molestato un’italiana, che questa mattina si è presentata alla squadra mobile intenzionata a sporgere querela, una sudamericana che ha parlato nell’immediato di molestie prima di dileguarsi senza poter essere identificata, una ragazza di Reggio Emilia e una donna inglese che avrebbe sporto denuncia nel Regno Unito.