Il generale dei carabinieri Oreste Liporace e l’imprenditore Ennio De Vellis sono stati arrestati, per ordine del gip del Tribunale di Milano, nell’ambito di un’inchiesta su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia affidati alla Fabbro spa dei fratelli Massimiliano e William, entrambi indagati. Traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti sono i reati ipotizzati dalla Procura del capoluogo lombardo.
Il generale Liporace, arrestato dai carabinieri del Ros e immediatamente sospeso dall’Arma, sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso destinate alla moglie e alle figlie, auto a noleggio e biglietti per lo stadio Olimpico e per il teatro alla Scala di Milano. A Liporace, inoltre, sarebbe stato offerto un soggiorno a Milano in un albergo luxury: roba da 3mila euro, metà dei quali pagati in contanti. L’imprenditore De Vellis, invece, è stato arrestato dalla Guardia di finanza.
I pm di Milano, inoltre, indagano anche su un presunto traffico di influenze illecite in relazione alla promessa: l’oggetto delle verifiche è la promessa, che poi non si sarebbe concretizzata, di far ottenere al gruppo Fabbro appalti all’interno del Vaticano. Riflettori accesi anche su un appalto triennale da 15 milioni per il servizio di ristorazione presso alcune sedi della presidenza del Consiglio dei ministri che è stato “effettivamente ottenuto” dalla società Fabbro.