Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha incontrato ieri nella prefettura a Napoli i colleghi Brahim Merad ministro dell’Algeria, Imad Trabelsi responsabile degli affari interni della Libia e Khaled Nouri tunisino per affrontare le questioni più rilevanti all’interno della cabina di regia sulla migrazione e sui rimpatri volontari assistiti. «Napoli, Algeri, Tripoli e Tunisi sorgono sulle rive del Mar Mediterraneo, millenario spazio di incontro tra culture diverse. Siamo consapevoli che per affrontare con successo la sfida dell’immigrazione irregolare e interrompere il business degli scafisti che si arricchiscono sulla disperazione dei più deboli è necessario implementare una strategia condivisa tra i Paesi di transito e quelli di arrivo – ha detto il titolare del Viminale – il Mediterraneo non può e non deve essere fonte di profitto per le organizzazioni di trafficanti di esseri umani, ma deve diventare un ponte di sviluppo che permetta di sfruttarne tutte le potenzialità».
All’incontro ha preso parte anche il viceministro degli Affari Esteri, Edmondo Cirielli, responsabile per le strategie di cooperazione allo sviluppo, essendo al centro della riunione quadrilaterale i temi migratori e la lotta ai trafficanti di esseri umani. Sempre secondo Piantedosi, «attraverso questo formato a quattro siamo riusciti a dare un forte segnale politico sulla necessità e sulla capacità di gestire insieme sfide complesse, grazie a un approccio regionale», ha sottolineato, ponendo l’accento sulle relazioni tra i Paesi del Mediterraneo.
Un’alleanza strategica
«Lo strumento dei rimpatri volontari assistiti è un elemento prioritario per evitare il radicamento dei migranti irregolari nei Paesi di transito – ha proseguito il titolare del Viminale – dobbiamo continuare a lavorare insieme per intensificare i rimpatri volontari assistiti, e mi farò promotore a livello europeo per lanciare un’alleanza strategica sul tema. Il nostro proficuo incontro conferma e rinnova la volontà di proseguire il lavoro in questa direzione, mantenendo salda la coesione nelle relazioni tra i quattro Paesi».
Piantedosi, entrando nel dettaglio, ha poi aggiunto: «in particolare con il collega tunisino abbiamo fatto il punto sulle iniziative in corso per l’arrivo regolare di lavoratori in Italia. Già nel 2024 abbiamo superato il numero di 4000 quote riservate in base allo specifico accordo di cooperazione, con quasi 2000 ulteriori quote ordinarie che stanno consentendo l’inserimento lavorativo dei cittadini tunisini. Si è convenuto di accrescere il numero complessivo degli ingressi regolari anche per il 2025 e di rafforzare i progetti comuni per la formazione e l’ingresso nel mondo del lavoro nel nostro Paese. Queste iniziative servono a tutelare le persone dalla rete criminale che traffica in esseri umani», sono state le conclusioni del ministro.