Cinquanta migranti sono morti in un naufragio mentre tentavano di raggiungere le Isole Canarie. A denunciare la tragedia l’ong spagnola Caminando Fronteras. «Quarantaquattro delle vittime erano pakistane» ha scritto su X la portavoce dell’ong Helena Maleno. «Sono passati tredici giorni di traversata agonizzante senza che siano arrivati i soccorsi», ha scritto.
A bordo di una imbarcazione primitiva diretta alle Canarie viaggiavano 86 migranti, di cui 66 cittadini pakistani. Finora non si hanno informazioni sul numero di bambini e donne che viaggiavano sulla piroga.
Il salvataggio
In totale sono state salvate 36 persone tra cui un adolescente. «Abbiamo dato l’allarme sei giorni fa a tutti i Paesi che condividono le acque di salvataggio, come prevede il nostro protocollo per le imbarcazioni disperse», ha spiegato l’Ong, affermando di essere riuscita a stabilire un contatto con i sopravvissuti e le loro famiglie.
Il governatore delle Canarie: «Spagna e Ue agiscano di fronte a dramma umanitario»
«L’Atlantico non può continuare a essere il cimitero dell’Africa. Non si può continuare a voltare le spalle a questo dramma umanitario», lo Stato (spagnolo ndr.) e l’Europa devono agire, non si può essere solo testimoni». Lo ha affermato su X il governatore delle Canarie Fernando Clavijo dopo che l’ong Caminando Fronteras ha denunciato la morte di 50 migranti che tentavano di raggiungere l’arcipelago spagnolo. Clavijo ha espresso il suo «dolore per la morte delle ultime cinquanta vittime».
Il monitoraggio dei naufraghi
La ong Caminando Fronteras da anni monitora i naufragi che avvengono lungo le rotte migratorie verso la Spagna e denuncia in particolare la pericolosità della rotta Atlantica.
Nell’ultimo rapporto presentato a dicembre la ong ha riferito che nel 2024 sono morte 10.457 persone, ovvero 30 al giorno, tra cui 421 donne e 1.538 bambini e adolescenti nel tentativo di raggiungere il Paese iberico. Si tratta della cifra più alta dall’inizio dei registri dell’organizzazione.
La rotta atlantica verso le Isole Canarie nel 2024 si è confermata come la più letale a livello mondiale con 9.757 vittime, ha denunciato Caminando Fronteras, sottolineando che nel 2024 è stato osservato un notevole aumento delle partenze dalla Mauritania, che si è consolidata come il principale corridoio migratorio verso le Isole (6.829 vittime).
Inoltre, si sono consolidate rotte particolarmente pericolose, come la rotta atlantica verso l‘isola di El Hierro o quella algerina verso le Baleari, considerate tra le più rischiose per la lunghezza e la difficoltà dei percorsi.