Torneranno in Italia i 43 migranti rimasti nel centro di Gjader, in Albania, dopo essere stati salvati al largo del Mediterraneo e trasportati, a bordo di una nave della Marina Militare, nell’hotspot italiano di Shengjin. Il loro arrivo è previsto nella serata del 1 febbraio al porto di Bari.
È quanto hanno disposto i giudici della Corte d’Appello di Roma che hanno sospeso la convalida dei trattenimenti dei migranti che martedì scorso erano arrivati nel Cpr di Gjader, rimettendo gli atti alla Corte Ue, in attesa della sentenza sui Paesi sicuri, prevista per il prossimo 25 febbraio.
Tra i cittadini portati nel centro albanese ci sono egiziani e cingalesi, che erano stati fermati venerdì scorso.
La decisione arrivata oggi è come quelle già adottate nelle altre convalide precedenti. Con la sospensione della decisione dei giudici, una volta scaduti i termini per la convalida, i migranti provenienti per lo più da Bangladesh ed Egitto, verranno riportati in Italia.
In uno dei dispositivi si legge che «il giudizio va sospeso nelle more della decisione della Corte di Giustizia. Poiché per effetto della sospensione è impossibile osservare il termine di quarantotto ore previsto per la convalida, deve necessariamente essere disposta la liberazione del trattenuto, così come ha ripetutamente affermato la Corte Costituzionale in casi analoghi (nei quali è stata sollevata questione di legittimità costituzionale nell’ambito di procedimenti di convalida di arresto). L’art.14, comma 4, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, collega, infatti, la perdita di efficacia del trattenimento alla carenza, per qualsiasi ragione, di un provvedimento di convalida nel termine di quarantotto ore dalla richiesta».