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Migliora l’occupazione giovanile in Italia ma la crescita globale in calo frena gli investimenti

Il tasso di disoccupazione scende al 5,9% e segna un calo di 0,2 punti ad aprile, rispetto a marzo 2025. Una diminuzione ancora più marcata tra i giovani con un tasso di disoccupazione al 19,2% (-1,2 punti). Secondo l’Istat, Istituto nazionale di statistica, il numero complessivo degli occupati rimane stabile su base mensile a 24,2…
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Il tasso di disoccupazione scende al 5,9% e segna un calo di 0,2 punti ad aprile, rispetto a marzo 2025. Una diminuzione ancora più marcata tra i giovani con un tasso di disoccupazione al 19,2% (-1,2 punti). Secondo l’Istat, Istituto nazionale di statistica, il numero complessivo degli occupati rimane stabile su base mensile a 24,2 milioni, ma aumenta su base annua con +282mila unità rispetto ad aprile 2024. Crescono i lavoratori autonomi (+110mila) e i dipendenti permanenti (+345mila). In calo i lavoratori a termine (-173mila)  

L’analisi trimestrale (febbraio-aprile 2025) mostra un incremento di 96mila occupati (+0,4%) rispetto al trimestre precedente. La dinamica congiunturale riflette l’aumento dell’occupazione tra donne, giovani adulti (25-34 anni), over 50, autonomi e contratti a termine, mentre calano gli occupati tra gli uomini, le fasce 15-24 e 35-49 anni, e i lavoratori stabili. Il tasso di occupazione resta stabile al 62,7%, ma migliora rispetto all’anno precedente (+0,5 punti). Diminuiscono anche le persone in cerca di lavoro (-12,2%), mentre crescono leggermente gli inattivi (+0,1%).

Nel frattempo, lOcse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) segnala un rallentamento della crescita globale: dal 3,3% del 2024 al 2,9% previsto per il 2025-2026. L’incertezza internazionale, secondo il segretario generale Mathias Cormann, frena investimenti e fiducia. Il rallentamento dovrebbe essere concentrato soprattutto negli Stati Uniti, in Canada, Messico e Cina, con aggiustamenti al ribasso più contenuti nelle altre economie.

La crescita del Pil negli Stati Uniti dovrebbe diminuire dal 2,8% nel 2024 all’1,6% nel 2025 e all’1,5% nel 2026. Nell’Eurozona si prevede invece un modesto rafforzamento della crescita, dallo 0,8% nel 2024 all’1,0% nel 2025 e all’1,2% nel 2026. Per la Cina si prevede una crescita moderata, dal 5,0% nel 2024 al 4,7% nel 2025 e al 4,3% nel 2026.

La crescita dell’Italia passerà dallo 0,7% del 2024, allo 0,6% del 2025, per poi tornare allo 0,7% del 2026: è quanto emerge dalle Prospettive economiche dell’Ocse presentate oggi a Parigi che abbassa lievemente le stime di marzo (+0,7% nel 2025 e +0,9% nel 2026). Nell’eurozona, prosegue l’organizzazione internazionale nell’Economic Outlook, si prevede un “lieve rafforzamento della crescita, dallo 0,8%nel 2024 all’1,0% nel 2025 e all’1,2% nel 2026”.

Il deficit di bilancio dell’Italia è sceso al 3,4% del Pil nel 2024, 0,4 punti percentuali in meno di quanto il governo aveva preventivato, e si prevede che cali al 3,1% del Pil nel 2025 e al 2,8% nel 2026, in linea con il piano di bilancio strutturale a medio termine presentato alla Commissione europea. L’Ocse stima una riduzione del deficit di bilancio nominale dello 0,6% del Pil. Per quanto riguarda il debito, secondo l’organizzazione scenderà dal 135,3% del 2024 al 135% nel 2025 e al 134,5% nel 2026.

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