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Mercato immobiliare, la ripresa è a passo lento: pesano le incertezze geopolitiche

Non è ancora chiaro se si apre un nuovo ciclo, ma il mercato immobiliare fa registrare timidi segnali di ripresa, dopo la debacle del 2023. Ma non è oro tutto quello che luccica, visto che il settore, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio dedicato di Nomisma, risente delle tensioni e delle instabilità geopolitiche.

Duqnue, torna una moderata ma crescente fiducia nella compravendita di immobili, sia pure in un contesto di forte incertezza ma che non dovrebbe incidere sulle aspettative per il prossimo semestre che si annuncia con dati stabili.

La tendenza

Dopo un 2023 di rallentamento, il 2024 ha segnato l’inizio di una lenta ripresa, confermata nei primi mesi del 2025 da un incremento delle compravendite (+11,5% tendenziale nel primo trimestre del 2025), trainate soprattutto dagli acquisti con mutuo (+32,7% tendenziale), grazie alla riduzione dei tassi di interesse. Tuttavia, il reale potenziale di crescita delle compravendite è stato ridimensionato dalla prudenza delle banche nel concedere credito.

Secondo il report dell’Osservatorio di Nomisma i prezzi delle abitazioni registrano delle variazioni semestrali comprese tra 0,8% e 1,3% e tendenziali, di poco superiori, tra l’1,1% e 1,4%, mentre la domanda abitativa si distribuisce quasi equamente tra acquisto e locazione, con una leggera prevalenza dell’acquisto (53%) e una domanda concentrata soprattutto nelle periferie e nelle aree suburbane, mentre cresce l’interesse per la locazione da parte di single, giovani coppie e famiglie, con una forte domanda di flessibilità contrattuale. In prospettiva, l’incertezza globale potrebbe portare a una maggiore selettività degli investimenti, premiando i settori capaci di garantire una redditività stabile, come il Rent to Buy, gli studenti e le infrastrutture digitali.

La mappa

L’Osservatorio realizzato da Nomisma analizza le performance immobiliari dei 13 principali mercati italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia. I prezzi delle abitazioni registrano delle variazioni semestrali comprese tra 0,8% e 1,3% e tendenziali, di poco superiori, tra l’1,1% e 1,4%. Mentre i tassi semestrali sono soggetti a stagionalità, con i primi semestri che tendono a crescere leggermente più dei secondi, quelli annuali si riducono progressivamente negli ultimi 3 anni passando dal +2,0% del 2023 al +1,4% del 2025, nel caso delle abitazioni in buono stato mentre, per quelle in ottimo stato, si passa dal +2,7% tendenziale del 2022 al +1,1% del 2025.

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