Calano i roghi della Terra dei fuochi, ma non è una buona notizia. Il perché emerge dalla relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, presentata ieri alla Camera. «Tale miglioramento relativo a sversamenti e smaltimenti abusivi di rifiuti, anche mediante combustione – si legge – non impedisce di registrare una sua estensione su base territoriale, sia verso altre regioni italiane, come la Puglia (in relazione ai territori di Bari, Barletta, Andria, Trani e Foggia) che verso l’estero».
La criminalità
Per i componenti la commissione, che nel 2024 hanno svolto numerosi sopralluoghi nelle regioni più a rischio, Puglia inclusa, e ascoltato i procuratori di Bari, Foggia e Trani, «il fenomeno si deve probabilmente tanto alle accresciute esigenze della criminalità, quanto all’avvenuto scoraggiamento delle condotte criminali nell’area geografica che ne vide l’origine, proprio in ragione dell’enorme sforzo istituzionale svolto, soprattutto in Campania. Al riguardo, rivelazioni preziose sono emerse da diverse audizioni, tra cui quella del procuratore aggiunto di Napoli, che si è concentrata sul trasferimento dei rifiuti all’estero, e quella del procuratore di Bari, Roberto Rossi».
Il ruolo del porto
Durante le audizioni è stata illustrata «l’esistenza di un traffico di rifiuti verso Tunisia e Puglia, per prendere poi la direzione dell’Albania, della Macedonia del Nord, del Montenegro, di Bulgaria e Slovacchia. In particolare, il porto di Bari è stato identificato come snodo importante dal punto di vista del rapporto con l’area dei Balcani, con la Grecia e con l’Albania, e la nuova rotta del traffico è favorita dalla considerazione per cui in questi Paesi l’attenzione delle forze dell’ordine e della legislazione non sono così stringenti, sotto il profilo del contrasto, come quella europea».
La zona grigia
Con riguardo, invece, alla Puglia, la Commissione ha conosciuto il fenomeno relativo agli sversamenti illegali e ai roghi di rifiuti anche recandosi sui luoghi, in particolare nelle province di Bari, Bat e Foggia, dal 6 all’8 febbraio 2024, e procedendo a una serie di incontri istituzionali con le autorità locali. «La presa d’atto dell’esistenza di “nuove rotte” transregionali del traffico di rifiuti ha quindi condotto la Commissione – chiariscono – a includere nel filone di approfondimento gli aspetti relativi al fenomeno degli sversamenti illegali e del traffico illecito di rifiuti nella Regione Puglia, con particolare riguardo ai reati economici, alle infiltrazioni mafiose e al ruolo della cosiddetta “area grigia”, fenomeni che saranno oggetto di successivi approfondimenti».