A prendere alla lettera papa Francesco, la raffigurazione dei santini di sant’Antonio abate andrebbe rivista: niente più cani, mucche, asini, pecore e galline, ma bambini con pannoloni e puerpere allattanti. Niente animali domestici, ma pargoli frignanti e affamati. Carla Rocchi, antropologa, ex parlamentare e sottosegretaria in diversi governi, animalista e presidente dell’Enpa non ci sta e, da donna libera e senza restrizioni ideologiche, provoca il successore di Pietro, reo di aver usato la Cattedra per impartire lezioni sulla denatalità. «Tutti hanno un cagnolino, un gatto, ma non fanno figli. La denatalità è un problema», aveva detto papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì. Pronta la replica della presidente «Il cattolicesimo è l’unica religione che proibisce ai propri ministri di culto di sposarsi e di riprodursi. Per quanto riguarda la natalità, cominciassero loro».
Presidente, accetti la provocazione, meno canili e più case famiglia?
«Ma papa Francesco ha scelto il suo nome non in ossequio al Poverello di Assisi, ma a un concetto di evangelizzazione forzata che richiama all’opera gesuitica in Sudamerica. È il rappresentante di una dottrina fobica che ha una spiegazione anche economica…
… Quale?
«Beh, la religione di papa Francesco non ha più autorevolezza. Non ha più un peso culturale e personale, così si cerca di tenere alta la vigilanza alla vigilia delle scelte dell’8 per mille e della gestione dei suoi fondi».
Il Papa non ama gli animali perché potrebbero portare via le donazioni?
«Noi concorriamo su un altro fronte per le donazioni, ma è certo che per la religione di papa Francesco gli animali sono il serpente e il drago cioè una rappresentazione violenta del mondo animale. Il Papa poi è rappresentante di una chiesa antica».
Mi aiuti a capire?
«Parla di fare figli ma non considera che, oggi e vivaddio, esiste la libertà di scelta di essere genitori. Poi non ci sono le condizioni sociali ed economiche per fare figli, ma direi soprattutto culturali: ai miei tempi c’era la speranza di migliorare la propria condizione di vita, adesso si spera, almeno, di non peggiorarla».
Niente tessera Enpa per papa Francesco?
«Mai dire mai, ma papa Francesco sarebbe un animalista rompiscatole di quelli che vogliono imporre sempre il loro punto di vista, dove l’unico animale tollerato sarebbe l’agnello, naturalmente da sacrificare».