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Meloni dal palco di Azione: «Senza difesa si vuole l’Europa come una comunità hippie»

Anche il secondo congresso di Azione, in corso a Roma, è una platea per spiegare, da parte dei leader politici, le diverse posizioni sia in merito ai conflitti in corso sia per ribadire le considerazioni all’interno del dibattito tra i Paesi dell’Unione europea sui programmi di difesa, a partire dalle dichiarazioni della premier, Giorgia Meloni,…

Anche il secondo congresso di Azione, in corso a Roma, è una platea per spiegare, da parte dei leader politici, le diverse posizioni sia in merito ai conflitti in corso sia per ribadire le considerazioni all’interno del dibattito tra i Paesi dell’Unione europea sui programmi di difesa, a partire dalle dichiarazioni della premier, Giorgia Meloni, intervenuta all’assemblea organizzata da Carlo Calenda, leader appunto di Azione, la quale confermando quanto affermato due giorni fa al quotidiano economico finanziario britannico Financial time ha anche aggiunto di essere «molto stupita dalla interpretazione della mia intervista. È scandaloso leggere che Meloni dichiara di stare con Trump e contro l’Europa. Questo non è quello che ho detto. Ho, invece, affermato che sto sempre con l’Italia, che l’Italia sta a pieno titolo in Europa e il suo ruolo deve essere anche quello di difendere l’unità dell’occidente».

L’affondo

La stessa leader di Fratelli d’Italia ha poi affermato come molti pensino all’Ue «come una comunità hippie», trovando il plauso dello stesso Calenda il quale, nel suo intervento ha sottolineato di essere: «contento di avere qui la premier, perché difendere l’Ucraina e mandare aiuti a Kiev stando al governo non è una cosa né popolare né facile». I concetti espressi da Meloni sono stati ripresi anche dal ministro della difesa, Guido Crosetto, salito poco dopo sullo stesso palco.

Le parole di Crosetto

Secondo il titolare di via XX settembre, «il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è il sismografo, l’indicatore di una rivoluzione culturale che ci porterà da un mondo dove contavano le grandi democrazie a un mondo dove conteranno le grandi potenze». Lo stesso Crosetto ha poi aggiunto che «non penso che Trump sia il terremoto. Fino a tre anni fa nessuno dei paesi dell’Alleanza atlantica pensava che la Difesa fosse qualcosa su cui investire, ora invece tutti i Paesi hanno capito che la Difesa è uno dei prerequisiti per consentire a una nazione di pensare di sopravvivere in futuro».

Il nodo Ucraina

Il ministero delle Difesa, dopo aver analizzato lo scacchiere internazionale, ha colto l’occasione per spiegare le mosse che l’Italia e il governo stanno facendo sempre per quanto riguarda la difesa, ma anche per quel che concerne gli interventi nei conflitti in corso a partire da quello in Ucraina, alle porte dell’Ue: «parlare adesso di un intervento di qualunque tipo in Ucraina è totalmente assurdo. Fin quando non ci saranno le condizioni per una pace effettiva, non si potrà decidere cosa fare in Ucraina», aggiungendo che «non esiste pace quando c’è uno squilibrio».

Mentre, in merito al dibattito in corso sul riarmo europeo, ha sottolineato come «l’Ue dovrebbe concentrarsi sull’implemento delle difese nazionali, che sommate fanno la Difesa europea, oltre a incrementare la cooperazione fra di esse sulla base dello schema della Nato», chiarendo in modo esplicito quelle che sono le linee del piano europeo chiamato ReArmEu, fondato appunto sull’implementazione delle forze nazionali dei 27 le quali dovranno avere un maggiore coordinamento.

Un programma che per quanto riguarda l’Italia, afferma ancora Crosetto, si scontra con una convinzione e cioè che «in Italia fino a ora non si è investito nella Difesa. Mentre, l’unico modo per difendere una Nazione è quello di costruire condizioni difensive che in caso di attacco, nel peggiore dei modi possibile, sia in grado di difendersi e difendere i propri cittadini. Oggi – insiste l’esponente di Fdi – siamo in guerra sia reale che ibrida e Difesa significa consentire a un Paese di mantenere la sua forza, la sua economia, il suo valore nel mondo».

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