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Meloni incalza la sinistra su Ventotene: «Avete perso il senso della misura»

Non si placano le polemiche dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni mercoledì alla Camera, nel corso dell’informativa in vista del Consiglio europeo in corso di svolgimento a Bruxelles, con cui ha messo in discussione il Manifesto di Ventotene, affermando che quella immaginata da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni “non è la mia Europa”.

Anche ieri in Senato si è sfiorata la bagarre tra il centrodestra e le opposizioni che hanno di nuovo polemizzato: «è un fatto grave per la democrazia», ha detto la presidente dei senatori di Italia Viva, Raffaella Paita. Mentre per il Pd è intervenuto il vicepresidente della commissione affari costituzionali Davide Parrini il quale ha detto che «le parole della premier alla Camera ci hanno resi fieri perché Meloni ha voluto dissacrare quel Manifesto con citazioni caricaturali non sapendo che esso è uno dei documenti più gloriosi della nostra storia».

Per il Movimento 5Stelle è intervenuto il capogruppo Stefano Patuanelli che ha contestato le parole di Meloni, osservando come la polemica «sia servita a sviare le divisioni nella maggioranza» sul piano di riarmo europeo presentato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Per Alleanza Verdi e Sinistra, invece, ha parlato Tino Magni: «Ventotene è una parte delle fondamenta del nostro Paese. Se voi non vi riconoscete, vorrà dire che non vi riconoscete nella Costituzione italiana».

La replica

A rispondere è stato il senatore della Lega Claudio Borghi, tra il rumoreggiare e le tensioni dell’emiciclo, definendo tra le altre cose il Manifesto «un testo tra i più orribilmente antidemocratici». Con Borghi anche il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan, tanto che la presidente di turno Licia Ronzulli ha dovuto riportare l’ordine in aula richiamando i senatori: «Non siamo allo stadio».

La smentita

Intanto, Fonti di Palazzo Chigi smentiscono “categoricamente” le ricostruzioni riportate da alcuni organi di stampa in merito ai colloqui tra la presidente del Consiglio e gli eurodeputati di Fratelli d’Italia a Bruxelles mercoledì sera nel corso di una cena. È la stessa premier ieri in serata a tornare sul caso, interpellata dai cronisti a margine del vertice Ue.

«Ritengo che l’essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto» è «che il popolo non è in grado di autodeterminarsi. Nel momento in cui si distribuisce quel testo, che messaggio voleva dare la sinistra? Sono rimasta sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie. Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura».

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