Dopo la partecipazione al primo Consiglio europeo guidato dal premier portoghese Antonio Costa e che ha visto anche l’esordio del nuovo esecutivo presieduto da Ursula Von der Leyen a Bruxelles la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnata dalla figlia Ginevra, è volata a Saariselka, villaggio del circolo polare artico nella Lapponia finlandese, nonostante lo stato influenzale che l’ha colpita nella capitale belga, rendendola quasi afona, per partecipare al vertice Nord-Sud.
La premier è giunta nella baita adibita a sede del summit, ed è stata accolta con una stretta di mano dal primo ministro della Finlandia, Petteri Orpo che ha sottolineato come «con l’Italia abbiamo in comune il fatto che siamo entrambe terre di confine, dobbiamo fare in modo che venga compreso che c’è un problema comune di sicurezza e credo che riusciremo a combinare le due differenti esigenze», così il premier scandinavo, prima di dare il via al vertice.
L’abbraccio con Babbo Natale
Da copione anche l’abbraccio con Babbo Natale, visto che l’incontro si tiene proprio in una delle tipiche dimore considerate la casa di Santa Klaus, che ha intrattenuto pure i cronisti in attesa sotto la neve, non prima di aver intonato la tipica canzone di Natale Jingle Bells che ha aperto il vertice Nord-Sud. Sicurezza, difesa e immigrazione i temi al centro dell’incontro al quale hanno partecipato anche Ulf Kristersson, primo ministro della Svezia, il premier greco Kyriakos Mitsotakis e l’alto rappresentante per la politica estera e la difesa dell’Ue l’estone Kaja Kallas.
Il programma dei lavori si è svolto in due sessioni: la prima dedicata al contesto di sicurezza europeo e la seconda sul fenomeno migratorio. Ovviamente, durante l’incontro si è parlato anche dell’attentato a Magdeburgo con la presidente del consiglio che ha detto come «non sia la prima volta che accade sotto Natale. Non posso non partire dal dare la mia massima solidarietà all’intero popolo tedesco.
E’ un tema col quale ci confrontiamo da anni. Dobbiamo essere attenti a come gestiamo le nostre politiche anche per come riusciamo a garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Quindi, anche questa è una materia che riguarda la questione della sicurezza».
Mentre il capo del governo ellenico si è soffermato sulla questione ucraina: «Il nostro messaggio – ha detto – è molto chiaro continuiamo a sostenere l’Ucraina, spetta al governo di quel Paese decidere il momento in cui avviare la discussione con la Russia. Deve farlo da una posizione di forza e non di debolezza», un tema su cui hanno convenuto anche gli altri leader prima di congedarsi.