Medioriente, raid di Israele su Gaza e Siria: oltre 140 morti. Si cercano feriti sotto le macerie

Sarebbero 88 le vittime palestinesi dovute a due raid dell’esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta al-Jazeera. I bombardamenti sono avvenuti a Beit Lahiya, con almeno 66 morti e dozzine di feriti, e sul quartiere Sheikh Radwan di Gaza City, dove sarebbero decedute 22 persone, tra cui 10 bambini. Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan di Gaza, citato sempre da al-Jazeera, ha affermato che la maggior parte delle 66 vittime dell’attacco israeliano a Beit Lahiya sono donne e bambini, mentre ci sarebbero molte altre persone ancora intrappolate sotto le macerie

Nel frattempo sono saliti a 68 i morti nell’attacco dello Stato ebraico lanciato ieri su tre siti nella città di Palmira, nella Siria centrale. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono stati uccisi 55 miliziani filo-Iran di cui 33 siriani e 22 di altra nazionalità, quattro membri di Hezbollah e due persone non identificate. Oltre 50 sono rimaste ferite, tra cui almeno sette civili

Dal Libano razzi sul nord di Israele: ucciso il ricercatore Zeev Erlich, il sergente Gur Kehati e un civile

Il servizio di soccorso Magen David Adom ha dichiarato che un uomo è stato ucciso dai razzi lanciati dal Libano sulla città di Nahariya, nel nord di Israele. Circa 25 razzi sono stati lanciati sulla città, alcuni sono stati intercettati. In uno scontro a fuoco con Hezbollah morto anche il ricercatore e storico israeliano Zeev Erlich, 71 anni, ucciso dopo essere entrato nel settore occidentale del Libano meridionale per esaminare un sito archeologico senza le autorizzazioni richieste, accompagnato da un alto ufficiale dell’Idf.

Nonostante si pensasse che la zona in cui si trovavano fosse stata sgomberata, due miliziani si erano nascosti e hanno aperto il fuoco uccidendo il ricercatore e il sergente Gur Kehati, 20 anni, della Brigata Golani. Il colonnello Yoav Yarom, comandante della Brigata e un altro comandante sono stati feriti.

Erlich è entrato in Libano armato e con indosso l’uniforme dell’Idf, nonostante non fosse un soldato. Il capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi ha nominato un team per indagare sulla disciplina operativa nell’esercito dopo l’incidente.

Libano, attacchi sulla periferia meridionale di Beirut

Nuovi attacchi hanno colpito la periferia meridionale della capitale libanese Beirut, dopo che l’esercito israeliano ha ordinato alla popolazione di evacuare l’area. Lo ha riferito l’agenzia di stampa libanese “Nna”, precisando che almeno tre attacchi hanno colpito il quartiere di Haret Hreik a poche ore di distanza da ulteriori raid sulla stessa area lanciati nella notte. Gli attacchi alla periferia sud di Beirut, considerata una roccaforte del partito sciita filo-iraniano Hezbollah, erano stati interrotti durante la visita dell’inviato statunitense per il Medio Oriente Amos Hochstein, giunto in Libano per negoziare un cessate il fuoco tra Israele e il gruppo armato libanese.

In aggiornamento.

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