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Medio Oriente, altri raid israeliani a nord di Gaza: morti 14 civili. Arresti e decine di terroristi uccisi

È di almeno 14 morti e 30 feriti il bilancio dei bombardamenti israeliani nelle prime ore del mattino a Gaza. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini come riferisce l’agenzia palestinese Wafa. Secondo i media locali, uno degli attacchi aerei avrebbe colpito una tenda che ospitava sfollati nel villaggio di Izbat Beit Hanoun, nel nord della città, dove diversi civili sono stati uccisi.

Per l’esercito di difesa israeliano decine di terroristi sono stati uccisi in un altro raid notturno, sempre a nord di Gaza, condotto dalle truppe della Brigata Givati a Beit Hanoun. Avrebbero fatto irruzione in un’area di Beit Hanoun dove c’era una concentrazione di terroristi, in seguito a informazioni di intelligence. Durante l’operazione, che ha comportato anche attacchi aerei, sono stati uccisi decine di uomini armati e sono stati arrestati diversi altri terroristi.

In un altro attacco, un proiettile di artiglieria israeliano, avrebbe colpito un’area residenziale nella vicina città di Beit Hanoun, uccidendo un uomo, sua moglie e due figlie. Presa di mira anche la zona ovest e il centro di Gaza City.

Israele chiude l’ambasciata in Irlanda, da Dublino politiche antisemite

In questo constante clima di scontri tra Israele a Gaza il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha annunciato che lo Stato ebraico chiuderà l’ambasciata israeliana in Irlanda, citando «la politica estremamente anti-israeliana del governo irlandese», come riporta il Times of Israel.

Il governo israeliano ha richiamato il suo ambasciatore a maggio dopo che l’Irlanda è diventata uno dei tre paesi dell’Ue che hanno dichiarato che avrebbero riconosciuto unilateralmente uno stato palestinese. L’Irlanda non ha richiamato il suo inviato in Israele e la scorsa settimana il governo ha votato per unirsi al caso presentato dal Sudafrica che accusa Israele di “genocidio” presso la Corte penale internazionale dell’Aia. 

E tra gli accusati proprio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il mandato di arresto della Cpi nei suoi confronti continua a suscitare reazioni di contrasto di parte dei funzionari europei. Intanto Netanyahu in giornata ha avuto un colloquio telefonico con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, e avrebbero discusso di un possibile accordo sugli ostaggi, della guerra contro Hamas a Gaza e della situazione in Siria. 

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