Nuovo maxi emendamento del Governo alla manovra finanziaria, con novità sostanziali su imprese, previdenza e infrastrutture.
Tra i dati più significativi spicca il contributo da 1,3 miliardi di euro a carico delle compagnie assicurative, oltre allo stanziamento di 100 milioni di euro in due anni per il Piano casa.
Sul fronte previdenziale, il provvedimento punta a generare risparmi sulla spesa pubblica fino a 130,8 milioni di euro entro il 2035 attraverso la soppressione della norma che permetteva di cumulare la previdenza complementare per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, si è presentato a sorpresa in commissione Bilancio al Senato per illustrare le modifiche, affrontando apertamente le tensioni interne alla maggioranza dopo il braccio di ferro con la Lega su riscatto della laurea e finestre mobili. Il ministro ha dichiarato: «Alle dimissioni ci penso tutte le mattine, sarebbe la cosa più bella da fare per me personalmente». Giancarlo Giorgetti ha tuttavia minimizzato gli attriti, sottolineando la natura fisiologica del confronto parlamentare: «Siccome è la ventinovesima legge di bilancio che faccio, so perfettamente come funziona. C’è un Parlamento, ci sono le commissioni, ma alla fine a me interessa il prodotto finale».
Le novità su pensioni e Tfr
Il testo definitivo segna il tramonto della possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia integrando gli importi della previdenza complementare, una misura introdotta lo scorso anno dallo stesso esecutivo. «A me dispiace, ma evidentemente non è stata ritenuta strategica» ha commentato Giancarlo Giorgetti.
Per quanto riguarda il Trattamento di fine rapporto (Tfr), dal primo luglio 2026 scatterà il meccanismo del silenzio-assenso: i neoassunti avranno 60 giorni per decidere, trascorsi i quali l’adesione alla previdenza complementare diventerà automatica. Viene inoltre ampliata la platea delle aziende obbligate al versamento del Tfr all’Inps: dal 2026 estensione ai datori di lavoro con almeno 60 dipendenti; dal 2032 estensione alle imprese con almeno 40 dipendenti.
Imprese e infrastrutture
Il pacchetto imprese conferma il rifinanziamento della Zona economica speciale (Zes) e i crediti d’imposta per Transizione 5.0. Le coperture finanziarie poggiano sull’innalzamento all’85% dell’acconto sul contributo per i premi assicurativi di veicoli e natanti.
Per quanto riguarda le grandi opere, il governo ha disposto il rifinanziamento degli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina, rimodulando i fondi con uno slittamento di alcune quote al 2033, in risposta ai rilievi mossi dalla Corte dei conti.
È stato inoltre inserito un fondo per contrastare il caro-materiali nei cantieri e una norma specifica per il contenimento del tetto della spesa farmaceutica. Spetta ora alla Procura della Corte dei conti e agli organi di controllo monitorare l’allocazione di tali risorse, mentre il testo passa all’esame definitivo delle commissioni.









