Il governo ha presentato la manovra 2026, ora all’esame del Parlamento. Secondo l’Istat, l’85% dei benefici del taglio Irpef andrà alle famiglie più ricche, con vantaggi medi di 230 euro l’anno. Per il ministro dell’Economia Giorgetti, che difende la misura, «serve a tutelare i redditi medi e sostenere i lavoratori».
Il taglio dell’Irpef, previsto dalla legge, coinvolgerà poco più di 14 milioni di contribuenti ma la distribuzione delle risorse non è equa proprio perché oltre l’85% dei vantaggi andrà alle famiglie appartenenti ai due quinti più ricchi. Lo ha spiegato il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera. «Il guadagno medio – ha sottolineato – va dai 102 euro per le famiglie più povere ai 411 per quelle più abbienti. In tutti i casi, l’aumento resta inferiore all’1% del reddito familiare».
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti difende la misura, che riduce dal 35% al 33% la seconda aliquota Irpef per i redditi tra 28mila e 50mila euro: «È un intervento a tutela dei redditi medi – ha affermato – che coinvolge 13,6 milioni di contribuenti, di cui 8,2 milioni lavoratori dipendenti, per un valore complessivo di 3 miliardi».
L’Istat ha illustrato anche altri effetti della manovra. Il bonus mamme interesserà circa 865mila lavoratrici, un quarto del totale con figli, con un beneficio medio di 660 euro annui. Le modifiche al calcolo dell’Isee, invece, garantiranno un vantaggio medio di 145 euro a 2,3 milioni di famiglie, in prevalenza appartenenti ai ceti medi.
Un quadro che sul fronte sociale resta critico: il 10% degli italiani ha rinunciato a curarsi nel 2024, soprattutto per le liste d’attesa, e le retribuzioni reali restano inferiori di oltre l’8% rispetto al 2021.
Dura la reazione dell’opposizione. Antonio Misiani (Pd) parla di «taglio Irpef modesto e mal congegnato», accusando il governo di disperdere le risorse «a pioggia» invece di sostenere davvero il ceto medio. Intanto la manovra affronta il suo percorso parlamentare tra tensioni interne alla maggioranza, proteste sindacali e promesse di correzioni su affitti brevi e tassazione bancaria.









