Il Consiglio dei ministri ha delineato oggi le linee principali della legge di bilancio 2026, con un documento programmatico di bilancio che prevede interventi complessivi per circa 18 miliardi di euro medi annui. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato le misure principali, in vista dell’invio del documento alla Commissione Europea entro domani 15 ottobre.
Tra le novità più rilevanti, il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, con uno stanziamento triennale di circa 9 miliardi, proseguendo il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro avviato dall’inizio della legislatura. Sono previsti inoltre circa 3,5 miliardi per famiglie e contrasto alla povertà, insieme alla revisione del calcolo dell’Isee, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con un impatto di 500 milioni annui.
Per la sanità sono previsti rifinanziamenti aggiuntivi per 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi nel biennio successivo, oltre ai fondi già stanziati negli anni passati. Confermata la pace fiscale per tutto il 2023, con esclusione di chi non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi. La plastic e sugar tax rimarranno sospese fino al 31 dicembre 2026, mentre i bonus edilizi saranno prorogati con le stesse condizioni del 2025: 50% sulla prima casa e 36% sulle seconde.
La manovra mira a riportare l’Italia in linea con il Patto di Stabilità e Crescita europeo, con un avanzo primario in crescita dal 0,9% del Pil di quest’anno all’1,2% nel 2026, fino al 2,2% nel 2028, mentre le spese militari saliranno a 12 miliardi di euro. Per finanziare le misure sono previsti tagli alla spesa sociale e un aumento della pressione fiscale al 42,2%, supportato anche dai contributi delle banche.
Le opposizioni e i sindacati criticano la scelta del governo: il Pd denuncia una “questione sociale” ignorata, mentre la Cgil e la Uil contestano la riforma fiscale e il condono per chi non ha pagato le tasse, chiedendo invece sostegno ai redditi da lavoro e agli aumenti contrattuali. In un contesto di quasi sei milioni di persone in povertà assoluta, la manovra appare un equilibrio delicato tra riduzione del carico fiscale e contenimento della spesa pubblica.