«Dopo la sentenza della Corte penale internazionale non sappiamo ancora quale sarà la posizione ufficiale del governo italiano sull’arresto di Netanyahu». Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo del PD alla Camera dei Deputati e al Senato
Ieri è stato proprio il ministro della Difesa Crosetto tra primi ad esprimersi sulla sentenza: «Sbagliata, ma va applicata». Poi il vicepremier Salvini, questa mattina lo avrebbe smentito: «Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano – spiega – e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri».
Come si comporterà l’Italia?
E alla presidente Giorgia Meloni che i capigruppo del PD si rivolgono: «Può dirci come si comporterà l’Italia? Seguirà il suo amico Orban che lo invita a Budapest? Chi è che decide della credibilità del nostro paese? Non è accettabile che in una fase così delicata per la politica internazionale il governo si esprima in modo così confuso e contraddittorio. È il momento che la premier faccia sentire la sua voce», concludono.
Tajani: «Sulla Cpi decideremo lunedì al G7 con alleati»
«Noi rispettiamo e sosteniamo la Corte penale internazionale, ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico». Così il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a proposito del mandato di arresto per il premier israeliano Netanyahu.
«Esamineremo le carte – ha aggiunto – per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Lunedì a Fiuggi comincerà il G7 dei ministri degli Esteri e prenderemo le decisioni insieme ai nostri alleati. Questa è la linea scelta dal nostro presidente del consiglio che io ho il dovere di attuare».
Meloni sul caso della Corte penale internazionale: «Approfondirò in questi giorni le motivazioni che hanno portato alla sentenza»
«Approfondirò in questi giorni le motivazioni che hanno portato alla sentenza della Corte Penale Internazionale. Motivazioni che dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica». Così la premier Giorgia Meloni sul caso dei mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Inoltre ha fatto sapere che «la presidenza italiana del G7 intende porre il tema all’ordine del giorno della prossima ministeriale esteri che si terrà a Fiuggi dal 25 al 26 novembre. Un punto resta fermo per questo governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l’organizzazione terroristica Hamas».