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Maltempo, continua l’allerta rossa in Toscana. Paura dopo l’alluvione in Emilia Romagna

Continua l’allerta rossa per rischio idraulico in Toscana, in particolare nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Pisa. Nel capoluogo di regione resteranno ancora chiuse le scuole, così come i musei, i parchi e i cantieri per la giornata di oggi, mentre a Prato, Calenzano e Campi Bisenzio saranno chiuse tutte anche le attività, come imprese e negozi. Sono stati più di 500 gli interventi dei vigili del fuoco dall’inizio del maltempo con l’impiego di 175 automezzi e due elicotteri, oltre a numerose evacuazioni in molte città toscane. Ieri, in serata, è arrivata anche la firma del decreto dello stato di mobilitazione straordinaria, come chiesto dal presidente della Regione, Eugenio Giani, al ministro della Protezione civile, Nello Musumeci. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intanto, ha espresso tutta la sua vicinanza alla gente colpita dal maltempo, ringraziando le forze dell’ordine e i soccorritori.

ll livello dei fiumi

A spaventare in particolar modo è il livello dei fiumi. Sorvegliato speciale è l’Arno, a Firenze e a Pisa, in particolare dove ha raggiunto il picco dell’ondata di piena durante la scorsa notte. A Pontedera è stato aperto lo scolmatore della Regione Toscana per cercare di alleggerire la portato del corso d’acqua, così come sono entrate in funzione le casse di espansione del bacino di Roffia. La portata dell’Arno, come ha fatto sapere Giani sui social, ha raggiunto nelle scorse 2mila metri cubi al secondo nella città di Empoli. A Pisa, sul lungarno, fin dalla mattinata i militari della Folgore sono intervenuti per il montaggio delle paratie.

Le situazioni più complesse

A due anni dall’alluvione che l’aveva colpita duramente, Campi Bisenzio, nell’hinterland fiorentino, è stata tra i comuni più colpiti dal maltempo. Una persona, ritenuta dispersa, è stata poi ritrovata nel pomeriggio. Il fiume Bisenzio, che ha superato il secondo livello di guardia, ha reso impossibile la normale attività quotidiana tanto che il primo cittadino, Andrea Tagliaferri, ha invitato «i cittadini a salire ai piani alti, abbandonare garage e seminterrati». Ma è a Sesto Fiorentino, che però si è registrata la situazione più critica, a causa dell’esondazione del torrente Rimaggio, che ha provocato l’allagamento di strade e piazze, trasformate in un colpo in fiumi in piena. Testimone d’eccezione, suo malgrado, è stato anche il cantante Piero Pelù, il cui studio di registrazione è finito sott’acqua. «Lo studio è completamente allagata, per fortuna nessuno pare si sia fatto male, sono saltati tutti i tombini», ha detto il rocker toscano sui social. Il torrente, rientrato nei ranghi solo in serata, ha provocato anche l’allagamento della cripta della centrale pieve di San Martino. A Calenzano, invece, la scorsa notte a causa delle piogge battenti è crollato il muro di contenimento di un terreno, mentre stava transitando un furgone, che è stato sepolto parzialmente dalla frana. Conducente e passeggero si sono salvati, riuscendo a uscire dal veicolo, riportando solo alcune ferite leggere. Situazione problematica anche per gli allevamenti nel Mugello, come ha fatto sapere Coldiretti, in particolare in un’azienda zootecnica di Vicchio, sempre nel Fiorentino, dove gli animali hanno rischiato di essere travolti dall’acqua esondata dal corso d’acqua vicino.

In Emilia Romagna

La pioggia incessante delle scorse ore ha colpito duramente anche l’Emilia-Romagna, già al centro di vari eventi alluvionali negli ultimi anni. Uno scenario mutato tempestivamente, rispetto a quello che era previsto. A creare allarme, in particolare, è stato il livello del fiume Lamone che, da quanto dichiarato dalla Regione, ha raggiunto «livelli di piena senza precedenti». La scorsa serata, il fiume ha raggiunto lo stato di piena nella città di Faenza, nel Ravennate, per poi proseguire nei territori di Bagnacavallo e Russi.

La mobilitazione nazionale

Le abitazioni a ridosso del corso d’acqua sono state fatte evacuare, mentre l’Esercito è stato chiamato per aiutare le autorità locali nel liberare i ponti dall’accumulo di legname e detriti e quindi garantire il corretto deflusso delle acque. Si sono registrate esondazioni e case allagate anche in prossimità del fiume a Brisighella. Così come in Toscana, anche per l’Emilia-Romagna, il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha disposto lo stato di mobilitazione straordinario. È il terzo decreto nel giro di poche ore, dopo quello disposto a supporto delle istituzioni impegnate nell’area dei Campi Flegrei. «La criticità maggiore rimane quella del fiume Lamone – ha affermato il presidente dell’Emilia-Romagna, Michele De Pascale – Anche se abbiamo registrato superamenti di soglia anche nel bacino del Reno e su altri fiumi romagnoli». Dopo la firma del decreto sono arrivati a Faenza quindici operatori della Protezione civile del Trentino, in risposta all’allerta idraulica diramata dalla Regione.

Frane e smottamenti

Nel Bolognese la situazione è rimasta sotto controllo, con piccoli smottamenti, frane e alcuni allagamenti contenuti. Ieri le scuole nel capoluogo di regione erano state chiuse in via precauzionale, oggi invece rimarranno aperte, così come centri sportivi, piscine, cimiteri e mercati. Resta invece, in vigore, il divieto di permanenza nei parchi e nelle aree verdi cittadine e collinari. Alcune evacuazioni preventive sono state effettuate nei territori nei dintorni di Bologna, in particolare nel comune di San Lazzaro di Savena. Anche a Imola, a causa di una frana sono state evacuate 35 persone.

Il piano contro le alluvioni

Il mese scorso era stato presentato dal governatore della Regione, De Michele, insieme all’Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni), il nuovo piano di gestione dell’acqua e della prevenzione contro gli allagamenti. Misure di prevenzione resesi sempre più necessarie viste le ultime alluvioni che hanno devastato il territorio, come quella della primavera del 2023 e quella dello scorso settembre. Eventi ravvicinati nel tempo, per i quali sono andati in fumo miliardi di euro, per ovviare ai danni tra abitazioni, strade, aziende e campi coltivati. S.D.

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