Francia, Germania e Regno Unito continueranno insieme a sostenere l’Ucraina mantenendo costante al tempo stesso la pressione sul presidente russo Vladimir Putin. Sono parallele e inscindibili le due linee programmatiche decise durante un colloquio telefonico tra Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer per fare il punto sul conflitto tra Kiev e Mosca. «Il sostegno all’Ucraina è essenziale, affinché quest’ultima possa essere nella condizione più forte possibile per affrontare l’offensiva russa», è scritto nel comunicato congiunto.
Gli ultimi attacchi
Intanto, nuovi attacchi aerei russi, effettuati con 208 droni e 27 missili, hanno colpito il territorio ucraino nella notte tra il 25 e il 26 luglio, prendendo di mira in particolar modo la regione di Dnipro, a sud, e di Sumy, a nord-est. In entrambe le aree sono stati lanciati attacchi combinati di razzi e droni, secondo quanto riportato da funzionari locali. Due persone sono morte nell’oblast di Dnipro, ha dichiarato il capo dell’amministrazione locale, Serhii Lysak, mentre sono rimaste ferite altre cinque.
A Sumy, invece, sono rimaste coinvolte negli scontri tre persone. I droni di Mosca hanno colpito una delle piazze centrali della città, danneggiando l’edificio dell’amministrazione regionale. Non si ferma l’avanzata russa, villaggio dopo villagio, in territorio ucraino. L’esercito russo ha affermato, infatti, di aver conquistato due cittadine nelle regioni orientali di Donetsk (sotto il controllo russo de facto, ma non completamente) e Dnipro, precisamente Maliivka e Zelenyi Hai.
«Non può esserci silenzio in risposta a tali attacchi, e i droni ucraini a lungo raggio lo garantiscono – ha sottolineato in un post su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky – Le imprese militari russe, la logistica russa, gli aeroporti russi devono sentire che la guerra ha conseguenze reali anche per loro».
La replica del Cremlino
Sul fronte russo, il Cremlino è tornato a tuonare contro l’Occidente, responsabile di continuare la guerra rifornendo di armi l’Ucraina. «Le parole negoziati di pace e regolamento politico-diplomatico non sono mai state una vera filosofia dell’Occidente, né collettivo, né Atlantico», ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, rispondendo a una domanda della Tass a margine del Festival mondiale della gioventù.
«Se volesse davvero la pace, smetterebbe di fornire armi, di finanziare atti terroristici, e impedirebbe al regime di Kiev di diffondere ideologie estremiste. Invece fanno il contrario», ha detto ancora.