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A Milano l’ultimo saluto a Ornella Vanoni: in migliaia rendono omaggio all’artista – VIDEO

Le note di Domani è un altro giorno accolgono i tanti, vip e semplici cittadini, arrivati al Piccolo Teatro Grassi di Milano a portare l’ultimo saluto a Ornella Vanoni. Il feretro è arrivato per la camera ardente, ad accoglierla il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. La gente in coda ha accolto l’arrivo del carro funebre con un lungo applauso.

Oltre 5mila persone hanno già reso omaggio all’artista. «È stata una mattinata di grande commozione. Un pezzo di Milano si è stretto intorno a Ornella Vanoni. Sono passati fan, cittadini vicini di casa e tanti artisti italiani e internazionali di tutti i mondi: dalla tv, al teatro, alla musica e al cinema. Un grande tributo a una figura di straordinaria importanza», ha detto Tommaso Sacchi assessore alla Cultura di Milano

La bara di legno chiaro, semplice, è ai piedi del palco tante volte solcato dall’artista. Ai lati due cuscini di girasoli, alle spalle i gonfaloni di Regione Lombardia e Comune di Milano e la corona di fiori del Piccolo Teatro Grassi. Tra i primi ad arrivare la cantante Emma Marrone e il conduttore Fabio Fazio. Tanti i colleghi che hanno portato il loro saluto all’artista: Fiorella Mannoia, Arisa, Lella Costa. Alla camera ardente anche lo stilista Antonio Marras e Simona Ventura.

La Vanoni «è stata un punto di riferimento per ognuno e ognuna di noi, perché Ornella era il simbolo della libertà, dell’irriverenza. Era una donna colta, era una donna elegante, era una donna libera. Ecco, era una donna libera e una cantante straordinaria». Questo il ricordo di Fiorella Mannoia, all’uscita dalla camera ardente. «Era doveroso venirla a salutare. Ha vissuto in maniera lucida fino agli ultimi istanti. Forse una morte più dolce non si poteva avere», ha detto Mannoia, ricordando le «tutte le telefonate che ci siamo fatte e anche i momenti divertenti perché era molto ironica e la battuta non le mancava mai. Le tante volte che abbiamo cantato insieme e i tanti palchi abbiamo condiviso. Tanti ricordi, ma – ha ironizzato la cantante – quelli più divertenti li tengo per me». Anche le loro conversazioni nel camerino «sono cose che non si possono ripete».

Voleva cantare alla Scala di Milano, il tempio dell’opera. Ornella Vanoni aveva un sogno nel cassetto, esibirsi nel più prestigioso teatro della sua città, dove i più grandi hanno suonato e continuano a suonare la loro musica, da Gioachino Rossini a Giuseppe Verdi, da Arturo Toscanini fino ai maestri contemporanei Claudio Abbado a Riccardo Muti. La “confessione” dell’artista, morta venerdì sera a 91 anni, è stata raccolta da Letizia Moratti, ex sindaca di Milano, ora eurodeputata di Forza Italia che dice all’Adnkronos: «Una volta, durante uno dei nostri incontri, la Vanoni mi confidò che il suo sogno nel cassetto era poter un giorno cantare alla Scala di Milano…». Un sogno mai avverato, perché le regole del teatro milanese sono molto stringenti sui concerti con artisti provenienti da altri generi musicali rispetto alla lirica. Vanoni, che aveva una grande passione anche per la politica (nota la sua giovanile simpatia per il socialismo di Pietro Nenni), accettò di candidarsi nel 2011 alle comunali di Milano in una lista civica proprio a sostegno della Moratti.

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