Mario Draghi ha parlato con i corrispondenti della stampa estera in Italia, definendoli nel messaggio di ringraziamento «gli occhi e le orecchie del resto del mondo sull’Italia», ed ha affrontato i temi centrali dell’agenda politico-economica internazionale, non solo quella italiana. Soprattutto, ha spiegato cosa si sia detto ieri l’altro al telefono con il presidente russo, Vladimir Putin. Il presidente del consiglio ha affermato che l’Italia deve recitare un ruolo di «garante, chiesto da Russia e Ucraina». Mentre sul gas russo e sulla possibilità che i Paesi acquirenti debbano pagare le forniture in rubli, Draghi ha raccontato che Putin gli avrebbe detto che «i contratti in essere rimangono in vigore e le aziende europee continueranno a pagare in euro o in dollari, questo come concessione solo per loro». Una dichiarazione ribaltata nel pomeriggio quando lo stesso capo del Cremlino ha spiegato in tv di aver firmato un decreto che obbliga le società ad aprire conti correnti in rubli a partire da oggi. Un’accelerazione subito respinta da Francia e Germania che si stanno già attivando per limitare le importazioni di gas dalla Russia, perché, dicono i ministri degli esteri dei due Paesi «non possiamo essere ricattati» e il cancelliere tedesco Olaf Schiolz ha precisato di averlo «detto a Putin che il gas si paga in euro, perché così è scritto nei contratti».
Draghi oltre che sul tema della guerra in Ucraina è anche intervenuto sulla necessità di «una difesa comune europea. Essa è fondamentale per costruire un’unione politica. La costruzione della difesa europea è il passo più importante perché comporta accettare di avere una politica estera comune. Significa che tutti noi saremo alleati per sempre in futuro e questo sarebbe l’obiettivo più grande mai raggiunto».
Inoltre, ha spiegato quale sarà la road map dei prossimi giorni che vedrà impegnato il Governo per far fronte all’inflazione e al rincaro dei prezzi, soprattutto quelli per le bollette energetiche. A partire da ulteriori intese con i Paesi del Mediterraneo per aprire un «hub energetico, di gas oggi e di idrogeno domani, partendo dall’ipotesi di un gas dotto tra Italia e Spagna». Mentre per le misure da assumere in Italia ha annunciato un incontro con i sindacati già fissato in agenda per giovedì 7 aprile.