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Liste d’attesa, è stallo. Gimbe attacca il governo, la replica: «Fake news». E l’opposizione insorge

La legge c’è, ma mancano i decreti attuativi. La denuncia era stata lanciata, nei giorni scorsi, dalla Fondazione Gimbe, che aveva fatto notare - tramite le parole del presidente dell’ente, Nino Cartabellotta - che il Decreto legge «liste d’attesa» approvato a luglio era operativo solo per un sesto. Uno stallo che non avrebbe fatto altro…
liste d'attesa

La legge c’è, ma mancano i decreti attuativi. La denuncia era stata lanciata, nei giorni scorsi, dalla Fondazione Gimbe, che aveva fatto notare – tramite le parole del presidente dell’ente, Nino Cartabellotta – che il Decreto legge «liste d’attesa» approvato a luglio era operativo solo per un sesto. Uno stallo che non avrebbe fatto altro che paralizzare un provvedimento cruciale per i cittadini.

Non si è fatta mancare la replica dalle file del Governo, a partire dal senatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini che, senza giri di parole, ha smentito Cartabellotta. «Ormai mentire sul nostro Sistema sanitario nazionale è quasi diventato uno sport nazionale – ha scritto in una nota il presidente della Commissione Sanità e Lavoro al Senato – questo Governo sta lavorando in tutti i modi per ridurre le liste d’attesa e per garantire ai cittadini il diritto alla salute».

Una provocazione che ha scatenato un botta e risposta tra i due. «A sei mesi dalla conversione in legge del Dl liste di attesa questa è la verità – ha replicato Cartabellotta – Il resto sono chiacchiere».

Le reazioni delle opposizioni

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, si è inserito nella querelle, in un lungo post su Facebook. «Dopo mesi e mesi il Governo è riuscito a portare a casa solo un decreto su sei contro le liste d’attesa in sanità e invece di rimboccarsi le maniche Fratelli d’Italia attacca con la bava alla bocca Fondazione Gimbe e Cartabellotta».

Non le manda a dire nemmeno Elly Schlein, a capo del Partito Democratico, che sottolinea il bullismo politico inaccettabile del Governo. «Stanno cinicamente smantellando la sanità pubblica per favorire gli amici del privato – ha detto la segretaria del Pd – i loro tagli costringono 5 milioni di italiani a rinunciare alle cure».

Ha scritto su X anche Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva a Montecitorio, il quale ha chiesto spiegazioni in merito al ministro della Salute, Orazio Schillaci. «In piena campagna elettorale per le europee il consiglio dei ministri venne convocato e votò in fretta e furia un provvedimento per tagliare le liste d’attesa in sanità – ha scritto Faraone – chiuse le urne di quel provvedimento non se n’è fatto più niente». Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra ha sottolineato l’atteggiamento del partito della premier. «Il presidente Cartabellotta è stato preso a manganellate verbali a mezzo stampa solo per aver fatto notare i ritardi e l’inefficacia delle iniziative del Governo sulle liste d’attesa».

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