L’inflazione resta ancora alta in Italia. Stando ai dati definitivi sui prezzi al consumo per l’intera collettività, diffusi dall’Istat (escludendo i tabacchi) c’è stato un aumento dello 0,6% rispetto all’ultimo mese del 2024 e dell’1,5% rispetto a un anno fa. Una conferma sostanziale rispetto ai dati preliminari già presentati alcune settimane fa dall’Istituto statistico.
I prezzi dei beni energetici
A crescere, raddoppiando, è il dato dei prezzi dei beni energetici regolamentati, quindi le tariffe di gas e luce per uso domestico. L’aumento previsto è di +27,5%. Un altro dato che si riflette sull’inflazione alta è quello che riguarda i beni energetici non regolamentati, tra cui figurano i carburanti per gli autoveicoli e i combustibili per uso domestico, in debole flessione (-3%). Tra le altre cose, nell’insieme del dato rientra anche l’accelerazione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, passati in un anno da +3,1% a +3,3%.
Il carrello della spesa
In particolare, il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei beni alimentari, dei beni per la cura della casa e della persona, definito dall’Istat «carrello della spesa», si mantiene stabile al +1,7%, mentre quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto aumenta del 2%. Tra i servizi rallentano i prezzi relativi ai trasporti, mentre salgono quelli culturali.
I dati territoriali
Il report statistico dell’Istat prende come riferimento, a livello nazionale, cinque ripartizioni geografiche. Soffermandosi su queste si è registrato un aumento annuo dell’inflazione soprattutto nel Nord-Est e nel Sud, passati entrambe a un aumento dell’1,7%. Le ripartizioni Centro e Isole registrano entrambe un incremento del +1,6%. Il dato più «positivo» è quello del Nord-Ovest che passa in dodici mesi da +1.1% a +1,3%.
Bolzano e Rimini in testa
Se ci si sofferma sui dati dei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione ma con più di 150mila abitanti emerge che il dato dell’inflazione risulta essere più alto a Bolzano, Rimini e Imperia, con un indice dei prezzi a +2,5%. Un rincaro annuo medio per famiglia che si aggira tra 560 euro e 724 euro. Tra le città con un indice inflazionistico più contenuto ci sono invece Livorno, Brescia, Aosta e Firenze, tutte con un valore tra il +0,6% e il +0,9%.
L’allarme bollette
Sul problema vitale dell’aumento dei prezzi per i consumatori è intervenuto il Codacons, tramite il presidente Carlo Rienzi. «Riguardo agli aumenti nelle bollette di luce e gas per i cittadini attendiamo cosa ha intenzione di fare il governo nel già annunciato decreto».