La Procura generale libica ha arrestato e rinviato a giudizio Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria di Tripoli, accusato di torture e trattamenti crudeli nei confronti dei detenuti del carcere di Mitiga. Su di lui un mandato della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra e contro l’umanità. L’indagine libica, che documenta violazioni dei diritti umani e la morte di un prigioniero sotto tortura, arriva dopo mesi di tensioni diplomatiche con l’Italia.
Arresto e rilascio in Italia dopo 96 ore
Almasri era stato arrestato a Torino il 18 gennaio 2025 su richiesta della Cpi, ma scarcerato dopo 96 ore per un vizio procedurale per la mancata comunicazione formale tra la Procura e il Ministero della Giustizia, unico referente italiano per i rapporti con la Corte. Due giorni dopo, l’uomo veniva rimpatriato a Tripoli su un volo di Stato italiano, insieme alle sue guardie armate. Una scelta che ha scatenato un caso politico e internazionale.
La scelta politica
Le opposizioni accusano il governo Meloni di aver agito per motivi politici, favorendo un esponente del regime libico con cui Roma collabora sul dossier migranti. «Non è stato un errore, ma una decisione deliberata», ha dichiarato Riccardo Magi (+Europa), chiedendo chiarimenti ai ministri Nordio e Piantedosi.
Preoccupazioni
La Cpi, dal canto suo, ha espresso «profonda preoccupazione» per la liberazione senza preavviso del sospettato, ricordando all’Italia l’obbligo di cooperare pienamente con la Corte. Intanto, la Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha approvato il ricorso alla Consulta per le indagini su Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministero della Giustizia.
L’arresto del torturatore di Mitiga
L’arresto di Almasri a Tripoli chiude il cerchio di una vicenda che intreccia giustizia internazionale, diplomazia e politica interna, ma resta da chiedersi perché l’Italia abbia rimandato a casa il torturatore di Mitiga. E la risposta al momento è complessa: tra tecnicismi giuridici e scelte politiche pare che l’arresto non fu formalmente validato nei tempi previsti.