Gli Stati Uniti hanno rimproverato Tel Aviv di non aver rispettato il cessate il fuoco soprattutto con il ritorno visibile e udibile dei droni israeliani nei cieli sopra Beirut. Prese di mira le città libanesi di Yaroun, Shebaa, Beit Lif e Tallousseh. Una tregua instabile tra Israele e Hezbollah in Libano fatta di accuse reciproche.
Il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri ha accusato Israele di aver commesso 54 flagranti violazioni della tregua. Violazioni a cui Hezbollah ha voluto rispondere prendendo di mira con due razzi una posizione dell’esercito israeliano nella zona del Monte Dov, area storicamente contesa.
«Poiché le consultazioni con le parti responsabili per porre fine a queste violazioni non hanno avuto successo, la Resistenza islamica ha lanciato questa sera un primo avvertimento», ha fatto sapere il gruppo libanese. Attacco che ha scatenato l’ira di Benjamin Netanyahu che ha assicurato: «Risponderemo con la forza. Siamo determinati a continuare a far rispettare il cessate il fuoco e a rispondere a qualsiasi violazione da parte di Hezbollah». Poco dopo nei cieli del sud del Libano sono tornati a volare i caccia dell’Idf che hanno preso di mira le città libanesi. Il Pentagono ha definito questi scambi a fuoco “incidenti” e ha assicurato che «il cessate il fuoco sta tenendo».