Gli scontri sono scoppiati da questa mattina presto, proprio a 60 giorni esatti dalla tregua in Libano. Un soldato e dieci civili libanesi sono stati uccisi sotto i colpi d’arma da fuoco delle forze di difesa israeliane. Nonostante l’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, che ne prevedeva il ritiro oggi, l’attacco è avvenuto mentre gli sfollati cercavano di tornare alle loro case. Sono almeno 83 le persone rimaste ferite. A farlo sapere è il Ministero della Salute libanese.
«Hezbollah sta incitando gli sfollati civili alla rivolta, sta inviando provocatori nel sud del Libano, mentre l’esercito libanese non è riuscito a ‘ripulire’ la zona dalla minaccia terroristica. È quello che temevamo». Così i funzionari israeliani a Ynet.
In particolare si sono registrati tre morti ad Aitaroun, un morto a Blida, tre morti a Houla, due morti a Markaba, un morto a Kfar Kila e un soldato libanese ucciso. Alcuni filmati pubblicati dai media libanesi mostrano persone che si avvicinano ai veicoli militari israeliani mentre trasportano bandiere di Hezbollah e foto del defunto leader del gruppo terroristico Hassan Nasrallah, ucciso in un attacco di Tel Aviv dello scorso settembre.
In aggiornamento.