A 5 anni dalla pandemia Covid che ha sconvolto il mondo, c’è un virus respiratorio che sta mettendo in crisi il sistema sanitario di alcune città cinesi: è l’epidemia di metapneumovirus umano (Hmpv). Un virus conosciuto che causa una malattia respiratoria con sintomi simili all’influenza e al raffreddore, ma che in alcuni casi porta complicazioni come le bronchiti e le polmoniti. In Cina il tasso di positività ai test influenzali ha raggiunto il 30,2%, (+ 6,2% rispetto ai sette giorni precedenti), nel frattempo aumentano a ritmo costante i casi di Hmpv. A farne le spese ragazzi al di sotto dei 14 anni.
In Europa?
Paura dunque anche per l’Europa che da anni conosce un flusso di persone da e per il continente asiatico, ma ancor prima che possa subentrare la paranoia (già vissuta nell’epoca Covid) interviene l’Istituto Superiore della Sanità a fare un po’ di chiarezza e a smorzare l’ansia: «L’Hmpv è un virus noto ed è stato identificato per la prima volta nel 2001 e da allora è stato riconosciuto come una causa significativa di infezioni respiratorie acute nei bambini, negli anziani e nelle persone con un sistema immunitario compromesso».
A fare il punto, con il primo articolo italiano sul tema inviato per la pubblicazione a ‘The Lancet Infectious diseases’, è Francesco Branda dell’università Campus Bio-Medico di Roma (primo autore), insieme all’epidemiologo Massimo Ciccozzi e a Fabio Scarpa. «Sebbene non esista un trattamento antivirale specifico per il metapneumovirus, il trattamento sintomatico è generalmente efficace nella maggior parte dei casi. Ci auguriamo che le lezioni apprese dal Covid guidino gli sforzi futuri per promuovere la cooperazione internazionale».