Legambiente non ci sta e smonta le quattro fake news circolate in questi giorni e legate alla protesta dei trattori che ha paralizzato intere città italiane ed europee. L’associazione non usa mezzi termini: «Vere e proprie bufale ambientali che sanno solo di campagna elettorale, di attacchi gratuiti al green deal europeo e all’ambiente».
Quattro le fake news sotto accusa e al centro dello speciale Unfakenews di Legambiente, campagna ideata dal 2020 insieme a Nuova Ecologia per contrastare le bufale ambientali.
“Non è vero che il green deal danneggia produttori e consumatori, è un programma ambientale progettato e creato allo scopo di agevolare i percorsi di decarbonizzazione ed è uno strumento necessario per contrastare gli effetti della crisi climatica: di fatto costituisce il rimedio e non il male. Non è vero che l’utilizzo dei pesticidi è indispensabile a salvare l’agricoltura, la verità è che il loro utilizzo non garantisce di poter contare su una maggiore resa agricola o di salvaguardare le colture ma è dannoso sia per la conservazione degli ecosistemi che per la salute umana e favorisce la dipendenza dalla chimica del modello agricolo attuale. Non è vero che l’Europa obbliga a non coltivare il 4% dei terreni per speculare sul lavoro degli agricoltori, si tratta invece di una misura che nasce allo scopo di favorire la difesa dall’erosione e dal dissesto idrogeologico, l’incremento della fertilità dei suoli e la tutela della biodiversità grazie ad aree incolte, siepi, boschetti, stagni e servizi ecosistemici. Così come è falso pensare che l’Europa voglia sostituire i cibi tradizionali con quelli sintetici. La carne coltivata non è ancora disponibile in Europa e, dunque, in Italia. Al netto di ciò, è bene chiarire che, comunque, non potrebbe sostituire la carne prodotta da allevamento tradizionale. Il vero problema è, infatti, il modello di allevamento zootecnico intensivo che non rispetta il benessere animale e provoca l’inquinamento di acqua aria e suolo”.
«Le proposte dei trattori di queste settimane che culmineranno oggi a Roma – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – ci raccontano del grande malessere e della profonda crisi che sta vivendo l’agricoltura, legati soprattutto agli effetti della crisi climatica, ai costi di produzione elevati e alla concorrenza sleale. Ma accusare il Green deal di voler affossare il mondo agricolo è incomprensibile visto che lo stesso Esecutivo, in assenza di una veloce transizione ecologica, nel piano di adattamento climatico stima al 2050 12,5 miliardi di euro all’anno di perdite del settore agricolo. Si rischia solo di far passare tante fake news, mentre le cause dei problemi agricoli sono altre. Il Governo Meloni dovrebbe evitare di alimentare la confusione e dimostrare più capacità di intervento, perché il taglio dell’Iperf per i redditi più bassi da solo non può bastare. Servono anche misure concrete a sostegno della transizione ecologica in agricoltura come snellire la burocrazia, garantendo assistenza tecnica e politiche a sostegno del reddito, incentivare l’agroecologia, premiando chi punta sui servizi ecosistemici, lo sviluppo delle rinnovabili per produrre energia, e approvando l’inserimento dei delitti delle agromafie nel codice penale per fermare l’illegalità e la concorrenza sleale del settore».