Matteo Salvini è stato confermato segretario della Lega e resterà in carica fino al 2029. Lo ha deciso il congresso federale del partito approvando, per acclamazione, la sua candidatura, l’unica presentata.
L’esito del voto è stato accolto dagli applausi dei delegati leghisti tutti in piedi, riuniti nella Fortezza da Basso a Firenze. Per effetto del nuovo statuto approvato sabato, il suo mandato si allunga di dodici mesi e quindi durerà quattro anni. Salvini è stato eletto per la prima volta nel 2013 e per lui è la terza conferma.
La rielezione
«Al prossimo congresso sarò qui con orgoglio di essere qui da delegato perché nella Lega, non so chi e non so come, ci sarà il prossimo segretario federale, non vedo l’ora». Così Salvini ha salutato la rielezione, prima di commuoversi pensando ai figli: «il tempo che tolgo alla mia famiglia è quello che mi pesa di più», ha detto con la voce rotta e fermandosi qualche istante. Quindi ha continuato: «è giusto farlo». Poi ha salutato la platea dicendo: «viva la Lega, la libertà e i popoli d’Europa». Parole accolte da applausi e cori da stadio che scandiscono “Matteo, Matteo!” Insieme al grido “Abbiamo solo un capitano, un capitano”, subito dopo bagno di folla con centinaia di presenti in coda per il selfie con il segretario.
Gli interventi
Nel suo intervento spazio ai temi centrali dell’agenda politica e allo stato di salute del partito: «oggi la Lega ha 1.300 sezioni, sedi fisiche e io vi ringrazio perché è vero che nel 2025 devi essere sui social, su Instagram, devi comunicare il volantinaggio su Facebook o su TikTok. Tanto che la clip che ieri Elon Musk ha fatto, intervenendo al nostro congresso, ha registrato 30 milioni di visualizzazioni. Però la Lega è carne, fatica, sudore e territorio. È la stretta di mano, è la fabbrica, è la scuola, è il mercato, è la piazza, è la parrocchia. Non possiamo pensare di sostituire la vita reale con la realtà virtuale. Vanno insieme», ha detto il segretario intervenuto dopo gli ospiti stranieri e cioè il premier ungherese Viktor Orban e la leader di destra francese Marine Le Pen, tornata sulla condanna che le impedisce di candidarsi. Mentre sui temi dell’attualità si è soffermato prima di tutto sui dazi imposti dagli Usa ai mercati mondiali e anche all’Italia: «negozieremo con gli Stati Uniti», è stato il suo annuncio.
La rivendicazione
Salvini è poi tornato a rivendicare per se stesso «il ministero dell’Interno», dicendo che parlerà con la premier Giorgia Meloni e con l’attuale titolare Matteo Piantedosi. Prima di ritornare sul rifiuto di riconoscere la religione islamica «se non firma un’intesa con lo Stato». Poi un omaggio a Silvio Berlusconi e a Umberto Bossi e l’auspicio di «restare al governo fino al 2032».