Effetto covid, l’economia è in ripresa, in Italia e soprattutto in Puglia. Gli effetti sull’occupazione? Assolutamente positivi, soprattutto dove c’è stato un terziario sviluppato. I numeri con accurate analisi arrivano dall’Agenzia Regionale per la tecnologia e l’Innovazione (in sigla Arti) in un efficace istant report che incrocia dati. Tra le regioni italiane più attive c’è proprio la Puglia. Ma Arti da’ anche uno sguardo all’Europa dove il dato si è attestato intorno al 2,7% (in crescita), se prendiamo come punto di riferimento gli anni che vanno dal 2019 al 2023.
In Italia
Stessa dinamica è avvenuta tra le regioni italiane attraverso dati registrati a più riprese dall’Istituto nazionale di statistica. In una prima nota dell’aprile 2024, su dati integrati tra occupazione e redditi, viene rimarcato come «nel 2022 il mercato del lavoro continua la ripresa avviata nell’anno precedente, dopo il crollo registrato nel 2020 a causa della crisi pandemica. Rispetto all’anno pre-pandemia (2019), nel 2022 si osserva un aumento del tasso di occupazione della popolazione di 15-64 anni dal 59% al 60,1% (+1,1 punti percentuali)». Questi effetti sarebbero stati maggiori al Mezzogiorno che registra, rispetto al 2019, un aumento del tasso relativamente più elevato +1,9 ma ci sono differenze tra regioni e qui primeggia la Puglia.
La lezione della pandemia
Ma che cosa abbiamo imparato dal Covid? Intanto dopo una crisi il Paese si è risollevato anche scoprendo una maggiore duttilità nelle forme di lavoro, è come se avessimo scoperto le possibilità anche forniteci dalla tecnologia, lo smart working per esempio si è quanto mai diffuso.
I motivi della crescita
Ma dove e perché l’occupazione è cresciuta? In Italia nel trimestre del 2024 gli occupati sono aumentati di 124mila unità in termini congiunturali, mentre il numero di disoccupati è calato di 84mila unità. Scendiamo nei particolari: tutte le regioni italiane hanno registrato un incremento del tasso di occupazione, ad eccezione del Molise, Sardegna, Piemonte ed Emilia Romagna.
Puglia e Liguria al top
Mentre la Puglia, la Liguria e la Sicilia l’aumento dell’occupazione è stata almeno pari al 5 per cento. Perché è accaduto questo? Che cosa lo ha determinato? Arti ha considerato due possibili driver: il numero di addetti e quindi il capitale umano in età da lavoro e la specializzazione della stessa occupazione. Ebbene l’occupazione è aumentata soprattutto nei luoghi con un’alta presenza di lavoratori qualificati (istruzione terziaria) e settori produttivi specializzati, dimostrando una correlazione positiva tra occupazione e questi fattori. Al contrario, la correlazione è negativa quando si tratta di istruzione secondaria: dove c’è una maggiore presenza di lavoratori con un livello di istruzione più basso, l’occupazione tende a crescere meno.
In sintesi, lo studio mette in luce come in Puglia la combinazione di capitale umano, innovazione e imprenditorialità possa aver contribuito alla ripartenza post-pandemica e, in specifiche aree il report mette in risalto come l’integrazione di queste dimensioni sia fondamentale per promuovere una crescita economica duratura e sostenibile.