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Lavoro e pil decollano grazie al turismo: ecco come i viaggi fanno “volare” l’Italia

Numeri stellari. L’Italia ha acceso a tutto gas il motore del turismo. Nel 2024 il settore ha contribuito all’economia italiana per il 10,8% del Pil e il 13% dell’occupazione. In prospettiva i numeri potrebbero aumentare, nei prossimi dieci anni, proiettandosi verso un 12,6% del Pil e 15,7% dell’occupazione nel 2034. A fare i conti è…
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Numeri stellari. L’Italia ha acceso a tutto gas il motore del turismo. Nel 2024 il settore ha contribuito all’economia italiana per il 10,8% del Pil e il 13% dell’occupazione. In prospettiva i numeri potrebbero aumentare, nei prossimi dieci anni, proiettandosi verso un 12,6% del Pil e 15,7% dell’occupazione nel 2034. A fare i conti è l’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Ma è possibile centrare tutto su questo settore per alcune località o macroaree dell’Italia? Intanto un elemento appare sempre più chiaro: non possiamo proprio permetterci di fare a meno di un settore sempre più in crescita, che assicura, aggiungendo l’indotto, posti di lavoro e benessere. Perchè il turismo appare come una vera e propria industria trasversale che può aumentare la sua utenza spostandosi su diversi vettori, da quello religioso a quello culturale, da quello sportivo alla convegnistica, da quello della montagna al mare. L’offerta a seconda del territorio è diversificata e le stesse attività possono essere molteplici, coinvolgendo comunità intere, sopratutto se l’identità dei luoghi viene messa in risalto. Ma abbiamo infrastrutture adeguate?

I numeri

Parliamo di numeri: sd oggi nel nostro Paese ci sono 32.194 hotel, con un’offerta di poco più di 1 milione 68mila camere e di quasi 2 milioni 233mila posti letto. Sale il numero degli alberghi a 4 e 5 stelle, anche se la categoria più rappresentativa rimane quella dei 3 stelle. Lo scorso anno, la spesa dei turisti stranieri in Italia è stata pari a 54,2 miliardi di euro, con un aumento del 4,9% rispetto al 2023. Sono numeri che vengono fuori da un’indagine realizzata da Federalberghi e Tecnè.

Che cosa sta accadendo

I grandi eventi trainano come lo sport, poi c’è il cibo, come lasciapassare del buono e del bello in Italia. Non è una novità che il patrimonio enogastronomico del nostro Paese sia uno dei piatti forti ordinato dai viaggiatori, ma ora si può davvero parlare di “crescita esponenziale”. A dirlo sono i dati rilevati e serviti in tavola dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, in occasione della Giornata della ristorazione 2025 che si celebra il 17 maggio: +176% nei soggiorni, 2,4 milioni di presenze e 395,5 milioni di euro di spesa internazionale, in aumento del +9% sul 2023. Un’impennata che rende il turismo enogastronomico tricolore una “carta” di suggestioni che diventano culturali. Regno Unito, Germania, Spagna e Stati Uniti d’America sono questi i mercati principali.

Il concetto di viaggio

Insomma sempre più si fa avanti il concetto che è l’esperienza quella che conta, come il ricordo del viaggio. E se un tempo era il Grand Tour a iniziare i saggi e l’elitè culturale, oggi non si parla più di turismo di massa, ma di una offerta variegata che viene incontro a diverse esigenze, per questo in alcune macroareee dell’Italia si può vivere solo di turismo che non significa solo caos, anzi. Ma ricerca e conoscenza, come accade per quei luoghi che divengono meta dei viaggiatori perchè set di film famosi. Ci sono pellicole a spingere le persone a mettersi in viaggio e a rendere quei luoghi poco conosciuti noti al grande pubblico. Basti pensare al famoso film di Federico Fellini La dolce vita o a Vacanze romane di William Wyler, che hanno attirato a Roma più turisti di quanti ne siano stati mai richiamati da qualsiasi campagna promozionale. Ed ancora si può ricordare la notevole crescita che la saga de Il signore degli anelli ha portato alla Nuova Zelanda, o il grande numero dei fan di Sex and the city che a New York amano fare un tour delle location della serie tv. Serve poco per lavorare tutto l’anno: la fantasia.

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