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Lavoro, a luglio cresce l’occupazione ma sale anche il numero degli inattivi: la fotografia dell’Istat

I dati Istat sull’occupazione in Italia danno un’istantanea di un mese di luglio in gran forma, con luci e ombre a seconda di come si vogliono leggere i numeri. Il valore più eclatante è il tasso di disoccupazione, che scende al 6%, addirittura lo 0,3% in meno rispetto a giugno, 13mila occupati in più (+0,1%)…
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Un cantiere edile (Foto Franco Silvi, Archivio ansa.it)

I dati Istat sull’occupazione in Italia danno un’istantanea di un mese di luglio in gran forma, con luci e ombre a seconda di come si vogliono leggere i numeri. Il valore più eclatante è il tasso di disoccupazione, che scende al 6%, addirittura lo 0,3% in meno rispetto a giugno, 13mila occupati in più (+0,1%) e un saldo positivo di 218mila occupati. Come detto però, tra le percentuali positivamente in discesa c’è la crescita degli inattivi (coloro i quali non sono in cerca di lavoro e non sono occupate) il calo degli autonomi e la condizione delle donne, ancora indietro rispetto agli uomini nel mondo del lavoro.

Al di là di tutto, i numeri sono lusinghieri anche prendendo in considerazione i giovani. La disoccupazione giovanile è anch’essa in calo al 18,7%. Dalla percentuale ai numeri: quello complessivo dei giovani occupati è di 24.217.

Aumentano gli indeterminati

Come non ha mancato di ricordare la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, la maggior parte dei nuovi posti di lavoro e dei relativi contratti, oggetto della fotografia dell’Istat, sono a tempo indeterminato. Aumentano i dipendenti permanenti (16 milioni 448mila) e i dipendenti a termine (2 milioni 567mila), mentre diminuiscono gli autonomi (5 milioni 202mila). L’aumento degli occupati a luglio (+0,1%, pari a +13mila unità) coinvolge gli uomini, i dipendenti (permanenti e a termine), i 15-24enni e i 35-49enni; il numero di lavoratori invece diminuisce tra le donne, gli autonomi e nelle altre classi d’età.

I dati nel dettaglio

Il tasso di occupazione sale di conseguenza al 62,8% (+0,1%), con la diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,6%, -74mila unità) che riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d’età. La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a +30mila unità) interessa invece le donne, i 25-34enni e chi ha almeno 50 anni; tra gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni il numero di inattivi è invece in diminuzione. Il tasso di inattività sale al 33,2% (+0,1%). Su scala annua, a luglio 2025, il numero di occupati supera invece quello di luglio 2024 dello 0,9% (+218mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 25-34enni e chi ha almeno 50 anni, a fronte di una diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,4 punti percentuali. Rispetto a luglio 2024, cala sia il numero di persone in cerca di lavoro (-6,9%, pari a -114mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -81mila).

Soddisfatto Durigon

Dopo la ministra Calderone, che ha parlato di un «trend positivo del mondo del lavoro», ha espresso soddisfazione anche il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. «La riduzione del cuneo fiscale, gli incentivi per le assunzioni e le misure con cui vogliamo dare una spinta all’occupazione giovanile stanno ottenendo i risultati che speravamo – ha sottolineato – «si intravede una prospettiva concreta di fiducia per famiglie e giovani che guardano al futuro, ma anche per chi produce e dà lavoro».

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