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Lavorare in vacanza? Si chiama workation e sta spopolando: il 35% degli italiani vuole provarci

Immaginate di non andare in ufficio, ma di lavorare con vista sul mare o sulle Alpi. Di prolungare il tempo del relax grazie a quello che viene chiamato “workation”, una fusione dei termini “work” e “vacation”. Ebbene da ben 5 anni la combinazione tra vacanza e lavoro è la vera nuova tendenza dell’estate. Se c’è…
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Immaginate di non andare in ufficio, ma di lavorare con vista sul mare o sulle Alpi. Di prolungare il tempo del relax grazie a quello che viene chiamato “workation”, una fusione dei termini “work” e “vacation”. Ebbene da ben 5 anni la combinazione tra vacanza e lavoro è la vera nuova tendenza dell’estate. Se c’è una cosa assolutamente positiva dello smart working è che, nella maggior parte dei casi, si può lavorare quasi ovunque. Basta un telefono, un computer portatile e sei in ufficio.

I numeri

Nel 2020 con la pandemia sono stati 8,5 milioni gli italiani che sono stati messi in smart working. Di questi ne rimane oggi una fetta esigua. Ma anche quest’estate molti alberghi e strutture ricettive si sono attrezzate per questa necessità, offrendo agli ospiti servizi dedicati allo smart working. Piccole aree silenziose, connessione wifi anche sulla spiaggia e negli spazi all’aperto, servizio di baby sitting per i bambini, ecco le agevolazioni per chi osa lavorare in vacanza, magari appunto riservandosi le ferie in un altro momento, ma godendosi comunque la bella stagione. In Usa è ormai una moda consolidata. In Italia invece, secondo una ricostruzione del 2024 del Sole 24Ore, le prime testimonianze risalgono al 2020 con il progetto Be.Long di Firenze e alcune proposte in Brianza, che offrirono pacchetti di soggiorno per i nomadi digitali. Pur inizialmente inquadrata come situazione di emergenza, si è rivelata un trend in aumento. L’Istat ha rilevato nel 2022 una crescita del 9,7 per cento degli holiday workers, con una particolare diffusione tra dirigenti e imprenditori (33 per cento) e nel settore della comunicazione (30,5 per cento). Alpitour dal 2020 offre un pacchetto personalizzato per i suoi ospiti che vogliono concedersi una vacanza, ma magari hanno pochi giorni di ferie e quindi portano con se’ il lavoro.

Le mete

Ci sono luoghi in Italia che favoriscono questa dimensione, e considerano il workation come una opportunità, come la Toscana, la Sardegna e le Dolomiti che sono particolarmente apprezzate per la bellezza naturale e la qualità dei servizi offerti ai lavoratori in remoto, basti pensare che nei lidi sardi si trova il collegamento wifi anche sotto l’ombrellone.

Ebbene secondo un recente osservatorio EY, oltre il 35% degli italiani si dichiara interessato a questa formula ibrida di viaggio. Ma che cosa serve per farlo? Se sei un freelance non ti resta che partire, se invece lavori per un’azienda, è importante comunicare al tuo responsabile l’intenzione di lavorare da un luogo diverso da casa. Alcune aziende richiedono l’approvazione per motivi legati alla sicurezza, alla connessione o alla disponibilità.

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