Un fenomeno in crescita, quello del lavoro minorile nel mondo. Per la prima volta in vent’anni la Federazione Internazionale Terre des Hommes ha registrato un aumento di bambini e bambine in questa condizione: sono 160 milioni. Il Covid-19 ne ha esposti quasi 9 milioni in più al rischio di sfruttamento lavorativo.
La Fondazione, presente in 22 Paesi e dal 1960, è in prima linea per proteggere i minori dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento per assicurargli scuola, educazione informale, cure mediche e cibo, senza alcuna discriminazione etnica, religiosa, politica, culturale o di genere. L’ultimo report, dal titolo “Building back better after Covid-19”, analizza come la pandemia abbia influenzato la vita dei bambini e quali misure siano necessarie per ricostruire e ripartire al meglio. Il report ha riscontrato che il lavoro minorile nel mondo è cresciuto nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni. La fondazione si è concentrata su due casi studio, l’India e il Perù, in cui i minori hanno fortemente sofferto le conseguenze del Covid-19: molti hanno iniziato a lavorare a causa della pandemia per garantire la sopravvivenza delle loro famiglie.
I bambini peruviani che andavano a scuola prima della pandemia e che lavoravano come venditori ambulanti hanno detto di essere preoccupati per il futuro, perché i genitori hanno perso il lavoro e non hanno opportunità future. In India, invece, ragazze e ragazzi riferiscono di dover compensare la perdita di reddito dei genitori scavando nelle miniere di mica, in condizioni di lavoro molto pericolose. Questo materiale viene utilizzato, per esempio, nell’industria cosmetica ed elettronica per via della sua lucentezza perlacea e la sua buona conduttività. Per trovarlo, i bambini spesso si ritrovano a scendere in pozzi non protetti fino a 20 metri di profondità e rischiano la vita durante l’estrazione. In India e Perù, a causa del Covid-19, l’approvvigionamento alimentare si è reso più complesso, e nel Paese di New Dehli è peggiorata la condizione delle ragazze: è aumentato anche il rischio di matrimonio precoce, dato che innumerevoli famiglie non sono in grado di garantir loro cure e assistenza.