«È proprio da questo luogo che dobbiamo trasmettere un messaggio e garantire che oggi occupiamo l’intera Striscia di Gaza proclamando la nostra sovranità». Parole chiare, già espresse in realtà in altre occasioni, ma che dalla spianata delle moschee (il monte del Tempio per gli ebrei) assumano un significato che va oltre la classica provocazione. A pronunciarlo il ministro di estrema destra israeliano competente della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir. Che però non si è fermato soltanto alla dichiarazione a mezzo stampa, ma ha portato con sé più di 1.250 coloni come affronto alle ultime provocazioni di Hamas, nonché alle sue richieste che avevano portato le trattative su un punto morto per gli israeliani. I coloni hanno occupato i cortili intorno alla moschea di Al-Aqsa celebrando rituali, con preghiere, danze e canti a voce spiegata. Erano decenni che l’area intorno alla moschea era concessa ai musulmani con il diritto esclusivo di pregare, ma con l’arrivo al governo del primo ministro Netanyahu le incursioni israeliane sono aumentate di gran lunga.
Le repliche dei Paesi arabi
Inevitabilmente, non è passato inosservato un gesto considerato al limite del sacrilego da parte dei Paesi arabi. La moschea infatti è il terzo luogo più sacro dell’Islam, dopo La Mecca e Medina e già da anni scenario di scontri feroci tra israeliani e palestinesi. La mossa è stata condannata da diversi governi arabi, tra cui la Giordania e Arabia Saudita. Il ministero degli Esteri giordano ha descritto l’incursione nella spianata come una «flagrante violazione del diritto internazionale» e ha chiesto al governo israeliano di impedire agli estremisti di aumentare le tensioni a Gerusalemme est, occupato nel 1967 da Israele e annesso nel 1980. Sulla stessa linea anche il portavoce del presidente palestinese Abu Mazen: «La comunità internazionale e l’amministrazione americana devono intervenire per porre fine ai crimini dei coloni». Nel 2024, più di 53mila coloni presero d’assalto il complesso, il numero più alto da quando la polizia ha iniziato a consentire l’accesso agli ebrei più di due decenni fa.
Katz rilancia la posta
Non solo nessun ministro ha condannato l’episodio, ma uno di loro ha persino buttato benzina sul fuoco, come il titolare della Difesa, Israel Katz, che ha promesso per i prossimi anni un rafforzamento della sovranità di Israele su Gerusalemme. «Chi odia Israele in tutto il mondo continua a prendere decisioni contro di noi, noi invece rafforzeremo la nostra sovranità su Gerusalemme, sul Muro occidentale e sul Monte del Tempio per sempre».