Lo scandalo dell’olio lampante nelle mense scolastiche del Salento ha riportato l’attenzione sulla sicurezza alimentare. La risposta? Investire in qualità. Un esempio virtuoso è Ladisa Srl, azienda di ristorazione collettiva con sede a Bari, che ogni anno produce oltre 35 milioni di pasti in 1.500 strutture, con circa 5.400 lavoratori. Il segreto della sua eccellenza è il controllo dell’intera filiera produttiva. «Siamo l’unica società in Italia con piattaforme e logistica proprie, oltre 200 centri di produzione, 50 di nostra proprietà. Questo ci permette di garantire la qualità, dal produttore locale alla tavola», spiega Cesare Pinto, presidente del cda.

Fondamentale è anche il laboratorio interno, suddiviso in aree chimica, microbiologica e molecolare, dove si analizzano materie prime e prodotti finiti. «Siamo dotati di strumenti all’avanguardia e personale altamente qualificato», afferma Giorgia Aimola, responsabile del laboratorio chimico. «Effettuiamo controlli su contaminanti, micotossine, istamina e altri indicatori di sicurezza».

Un modello che dimostra come la qualità non sia un costo, ma un investimento per tutelare salute e fiducia dei cittadini.