L’avanzata russa e la conseguente offensiva nella regione del Kursk, secondo Kiev, sarebbero il risultato diretto della decisione degli Stati Uniti di sospendere il flusso di intelligence militare all’Ucraina. Una scelta che starebbe portando il comando ucraino a valutare il ritiro dell’esercito dalla regione russa, occupata lo scorso agosto da 10mila soldati. Al momento, però, si starebbe cercando di resistere pianificando contromisure. Il piano russo, da quanto scrive l’emittente ucraina Rbc, prevederebbe l’accerchiamento dei soldati di Kiev.
La situazione nel Donetsk
Nel Donetsk, invece, è salito a 47 il numero dei feriti dopo l’attacco russo che ha colpito la città di Dobrofilla, mentre il numero delle vittime è fermo a 11. «Tra i feriti ci sono anche sette bambini, tre di loro in condizioni gravi sono stati evacuati a Dnipro», ha confermato su Telegram Vadym Flashnik, il governatore della regione. Almeno tre uomini sono stati ucisi e altri sette feriti, invece, in un attacco con droni a Kharkiv, come riferisce la Bbc. Sulla recrudescenza degli scontri è intervenuto il presidente ucraino: «Tali attacchi dimostrano che gli obiettivi della Russia sono immutati. Pertanto, è molto importante continuare a fare tutto il possibile per proteggere la vita, rafforzare la nostra difesa aerea e inasprire le sanzioni contro la Russia».
Ucraina-Usa verso l’accordo
Dopo il fallimentare incontro alla Casa Bianca con le conseguenti decisioni di Trump nei confronti dell’Ucraina Zelensky ha ribadito il suo impegno per quello che spera sia «un dialogo costruttivo». Il presidente ucraino ha confermato che, dopo un incontro domani con il principe ereditario Mohammed bin Salman, le diplomazie ucraine e statunitensi si incontreranno sempre nella capitale saudita per aprire un dialogo. «Siamo pienamente impegnati in un dialogo costruttivo e speriamo di discutere e concordare le decisioni e i passi necessari – ha sottolineato Zelesnky – L’Ucraina ha cercato la pace sin dal primo secondo di questa guerra».
La possibile mossa di Mosca
Mentre da più parti arrivano gli appoggi militari per garantire la pace in Ucraina Mosca starebbe pensando di testare l’articolo 5 della Nato per mettere alla prova l’Occidente. Una rivelazione espressa da Bruno Kahl, capo del servizio di intelligence. Una mossa che, se messa a segno, porterebbe immediatamente tutti gli Alleati a difendere il Paese attaccato. «Ci auguriamo vivamente che ciò non sia vero, tuttavia dobbiamo supporre che la Russia voglia metterci alla prova», ha dichiarato Kahl. L’azione di Mosca sarebbe legata alle tempistiche dei combattimenti in corso. «Una fine anticipata della guerra in Ucraina permetterebbe ai russi di dirigere la loro energia dove vogliono davvero, vale a dire contro l’Europa».