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Cronaca Italia

La giornalista Barra denuncia un sito sessista: l’IA spoglia donne senza consenso. Scatta l’indagine

Un nuovo caso di violenza digitale scuote l’Italia: la giornalista Francesca Barra denuncia la presenza di un sito sessista, “Social Media Girl”, che diffonde immagini pornografiche generate con l’intelligenza artificiale. Secondo le indagini della Polizia Postale, la piattaforma sarebbe in grado di “spogliare” qualsiasi donna a partire da una semplice fotografia, creando nudi digitali realistici senza alcun consenso. Tra le vittime figurano personaggi noti come Anna Tatangelo, Chiara Ferragni, Diletta Leotta, Maria De Filippi e molte altre. Nel caso di Leotta, sarebbero ricomparse immagini rubate anni fa dal suo cellulare, amplificando la violazione.

Barra racconta lo shock e la paura provati pensando ai propri figli: «Non sono io, ma qualcuno ha costruito quella menzogna per ottenere attenzione, minando la mia dignità e suscitando morbosità pericolose. Ho pensato alle figlie e ai figli di tutte le donne che subiscono questa violenza digitale, spesso senza strumenti per difendersi». La giornalista sottolinea come il problema principale sia il consenso: «Nessuno dovrebbe rendere il tuo corpo oggetto senza autorizzazione. Questo non è un gioco, è un reato».

Il fenomeno non è isolato: recentemente erano stati chiusi siti sessisti come phica.eu e il gruppo Facebook “Mia Moglie”, dove migliaia di immagini intime, spesso rubate, venivano diffuse e commentate sessualmente senza consenso. Le indagini hanno portato a sequestri, identificazioni e acquisizione di prove, ma il contrasto resta complesso, tra leggi ancora tardive e danni digitali irreversibili.

Barra invita a riflettere sull’uso delle tecnologie: «Strumenti che dovrebbero essere di progresso diventano armi di manipolazione, vergogna e distruzione dell’identità. Nessuna donna dovrebbe subire questo doppio danno: nell’immagine e nell’impunità di chi la diffonde». L’allarme lanciato evidenzia un problema sociale più ampio, che coinvolge la protezione della dignità, della reputazione e della libertà individuale nel mondo digitale.

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