Nella notte tra il 27 e il 28 agosto, Kiev è stata colpita da un massiccio attacco russo con 629 droni e missili, causando almeno 18 morti, tra cui quattro bambini, e numerosi feriti. Il sindaco Vitali Klitschko e il capo dell’amministrazione militare Timur Tkachenko hanno confermato che i soccorsi sono ancora in corso, con circa 500 operatori di emergenza e 1.000 agenti di polizia impegnati nelle ricerche sotto le macerie di edifici residenziali e scuole. L’attacco ha danneggiato anche infrastrutture civili strategiche, tra cui la sede del British Council e la delegazione dell’UE.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato il silenzio dell’Ungheria, che ha sanzionato un ufficiale ucraino responsabile degli attacchi all’oleodotto Druzhba, promettendo misure di ritorsione. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha assicurato che il personale UE a Kiev è al sicuro e ha ribadito il sostegno incrollabile all’Ucraina, annunciando anche il prossimo diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca.
Sul fronte militare, l’esercito ucraino ha rivendicato l’attacco a due raffinerie russe, ad Afipskij e Kuibyshev, mentre le autorità russe confermano l’affondamento di una nave ucraina alla foce del Danubio e la conquista di un sobborgo disabitato a Kostiantynivka, nel Donbas. La difesa tedesca riconosce la minaccia dei droni russi sulle rotte di rifornimento degli alleati, mentre l’Italia segnala l’intercettazione di un velivolo russo da parte dei propri F-35 in Estonia.
Le reazioni internazionali sono forti: Macron parla di “terrore e barbarie”, Merz condanna la mancanza di scrupoli del regime russo, e Kaja Kallas invita Mosca a cessare gli attacchi e negoziare. L’ONU ribadisce la necessità di un cessate il fuoco che rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. In parallelo, la ripresa delle forniture attraverso l’oleodotto Druzhba rassicura sull’approvvigionamento energetico in Europa, mentre continuano le tensioni diplomatiche con l’Ungheria.
La situazione resta critica, con Kiev e altre città ucraine sotto minaccia costante, mentre la comunità internazionale sollecita Mosca a scegliere la via della pace.